Containers: l’Italia che arretra

ROMA – Le cifre che registrano i traffici portuali italiani dei containers parlano chiaro: i nostri scali rischiano definitivamente di perdere la partita del rilancio, che sul piano della logistica dovrebbe ripartire dall’anno prossimo.
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1 COMMENTO

  1. Senza collegamento idroviario con la via d’acqua transeuropea Danubio e le idrovie interne del Nordeuropa, come previsto dal canale transalpino Danubio-Tirol-Adria, i porti sull’Adriatico non potranno aspettarsi lo sviluppo desiderato.Sarebbe proprio l’Italia che dovrebbe sviluppare una nuova logistica. L’Italia, circondata dal mare, con fiumi e canali esistenti o non terminati (Venezia-Padova), che portano il mare nel retroterra, ha i presupposti per trasformarsi e di spostare il traffico merci sulle idrovie interne e sulle autostrade del mare, già dotate d’infrastrutture portuali. Bisogna modificare lo sviluppo del secolo scorso dovuto ai nomi Agnelli e Pirelli. La classificazione come progetto TEN-T della linea ferroviaria Berlino-Palermo con la galleria del Brennero (BBT) avvenne ancora prima dell’invenzione dell’idrovia transalpina Danubio-Tirol-Adria. La nave – e non la TAV – è il mezzo di trasporto più ecologico ed economico per gran parte dei beni e quindi di grande importanza per lo sviluppo in Italia e in Europa.

    Il Progetto Tirol-Adria si baserà su finanziamento privato e quindi si potrebbe diminuire la spesa pubblica per oltre 100 miliardi di Euro.

    Infine vorrei precisare che tutte le reti di comunicazione sono collegate tra di loro, solo la rete fluviale e marittima italiana è ancora tagliata fuori dalla vasta rete delle idrovie interne (100.000 km in un Europa fino agli Urali!). Aumenterà le prospettive negli Stati adiacenti all’Adriatico e integrerà meglio tutto il Mediterraneo al continente europeo. http://www.tirol-adria.com !

    L’Italia può approfittare dell’attuale crisi per modificare le decisioni secondo nuove conoscenze.

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