Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Autotrasporto confermato il blocco

ROMA – Come già annunciato, è stato confermato il fermo nazionale dell’autotrasporto italiano. A partire dalla mezzanotte di domani domenica gli autotrasportatori si fermeranno per cinque giorni su tutto il territorio nazionale.
[hidepost]Al centro della protesta la mancata soluzione dei problemi della categoria e il mancato mantenimento degli impegni assunti dal governo in materia di regolamentazione del settore.
Gli autotrasportatori – sottolinea Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, organizzazione che guida la protesta – non chiedono soldi pubblici o finanziamenti che, intanto, inevitabilmente andrebbero a finire nelle tasche di altri. Chiedono la definizione di un sistema di regole, che consentano alle aziende di autotrasporto di sopravvivere, per esempio con i tempi di pagamento certi e la certezza del credito, la reale remunerazione ai tempi di carico e scarico, la revisione dei costi minimi di sicurezza e la regolamentazione delle sub-vezioni. Un quadro normativo concretamente applicabile che consenta all’anello più debole della filiera produttiva, l’autotrasporto, di accrescere la propria capacità contrattuale nei confronti della committenza e, di conseguenza, garantire una fondamentale sicurezza stradale. A tale quadro normativo devono risolversi le annose questioni strutturali e funzionali che riguardano le regioni della Sicilia e della Sardegna.
“Tutte norme e interventi – prosegue Longo – che impattano con quegli interessi che hanno condannato l’autotrasporto, vero e proprio asse portante del sistema economico italiano (con circa il 90% delle merci trasportate su strada), alla situazione di fallimento di fatto in cui versa oggi. Il Governo pur conoscendo le nostre specifiche richieste ha preferito introdurre, nella Legge di Stabilità, disposizioni per l’autotrasporto che nulla hanno a che vedere con le reali soluzioni, a costo zero, di cui necessita il settore”.

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Dicembre 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio