ROMA – Per chi cerca sempre di guardare oltre la facciata, desta qualche perplessità il repentino cambio di strategia dell’Italia sul caso dei due marò illegalmente “trattenuti” in India in attesa di un processo da due anni rinviato.
Diciamocelo con chiarezza: l’Italia s’è desta e dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa? Sembrerebbe finalmente che l’inno nazionale abbia insegnato a difendere la dignità nazionale dopo due anni di tentativi tutt’altro che chiari di mercanteggiare: nei quali sono anche volate accuse di interferenze pro-calata di braghe da parte di grandi gruppi industriali interessati a far affari con il governo indiano.
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