Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Assoporti ancora alla ricerca della linea comune sulla riforma

I vertici dell’associazione contrari all’eliminazione di una parte delle Authorities portuali anche se concordano con Lupi sui distretti – La contrapposizione con le commissioni parlamentari

ROMA – Che fatica portare avanti una posizione condivisa in Assoporti, sulla riforma Lupi o più semplicemente su quello che la portualità italiana vorrebbe fare da grande…
[hidepost]La settimana scorsa ci sono voluti ben due giorni di consiglio direttivo, con la pazienza di Pasqualino Monti a mediare tra le opposte “cannonate”, per varare una posizione di compromesso un po’ meno vaga della precedente ma pur sempre a metà del guado. Nella sostanza: Assoporti non è d’accordo sulla cancellazione di alcuna Autorità portuale, ma concorda con Lupi sulla necessità di varare dei sistemi di distretto logistico. Nella logica citata qualche giorno fa su queste colonne dal presidente di Confetra Nereo Marcucci secondo cui “non si può chiedere al cappone di voler anticipare il Natale”.
Ovviamente stiamo parlando di realtà quasi virtuali, visto che il ministro Lupi è in queste ore impegnato almeno su due fronti delicatissimi: l’affondo della magistratura contro di lui per il caso Massidda e la incombente crisi – o rimpasto – di governo che tiene impegnato tutto l’esecutivo su problematiche di equilibri politici, lasciando ben poco spazio alla ricerca di soluzioni di problemi reali del paese.
Così come è stata impostata, e come viene accolta in questi giorni di bagarre politica continua, la riforma Lupi sembra essere di nuovo tornata in stand-by: impallinata da una parte della sinistra nazionale che vuole invece continuare il dibattito alle commissioni parlamentari sulla riforma della 84/94: e poco sostenuta non solo dalle lobby delle Autorità portuali, ma anche e specialmente dal variegato mondo delle autonomie locali, a cominciare dalle Regioni per scendere ai Comuni, dove si chiede da tempo di avere più potere decisionale all’interno dei porti. Un potere che la riforma Lupi sembra sia disposta a concedere.

[/hidepost]

Pubblicato il
29 Gennaio 2014

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio