Seconda “vasca” in anticipo di un anno
LIVORNO – La seconda vasca di colmata sarà ultimata con un anno di anticipo rispetto al contratto. Il raggruppamento temporaneo d’imprese SIDRA-CIDONIO la consegnerà entro la fine del 2014 e non più a dicembre del 2015.
[hidepost]«Nonostante i mille lacci e lacciuoli burocratici che ogni giorno frenano la nostra attività – ha dichiarato il dirigente dell’Authority Giovanni Motta nel recente comitato portuale – siamo oggi in grado di poter accelerare la realizzazione della seconda vasca di contenimento. Le prime due sezioni saranno pronte per la fine di maggio, le restanti quattro sezioni verranno realizzate entro dicembre di quest’anno».
Grazie a due varianti fatte approvare dai tecnici dell’Autorità labronica è stato possibile ridurre i tempi. Che sono importanti perché il decreto autorizzativo del ministero dell’Ambiente per il dragaggio del lato nord del molo Italia è arrivato la scorsa settimana (ben nove mesi dopo dalla presentazione del progetto esecutivo) e adesso può partire la gara pubblica per dragare e scaricare i relativi fanghi nelle prime sezioni della seconda vasca.
Infatti i 400 mila metri cubi di sedimenti che verranno dragati per portare a meno 13 il lato nord del Molo Italia andranno nella nuova vasca già a partire da maggio quando saranno pronte le prime due sezioni dell’opera. Mentre, ad infrastruttura completata, sarà possibile sversare nella vasca di contenimento anche i 600 mila metri cubi risultanti dall’escavo della sponda est della Darsena Toscana (le caratterizzazioni sono già state fatte, il progetto di dragaggio sarà pronto a breve) e i 400 mila metri cubi dell’ulteriore dragaggio dell’Imboccatura Sud.
La definizione dei tempi relativi all’esecuzione degli escavi è subordinata alla determinazione delle competenze amministrative tra ministero dell’Ambiente e Regione Toscana. Dopo un lungo e difficile percorso tecnico che si è snodato per oltre due anni, il 10 dicembre scorso il ministero aveva dato il via libera alla proposta di riperimetrazione del Sito di Interesse Nazionale di Livorno, accettando che quasi l’intero porto passasse sotto la tutela regionale. Però da allora non è ancora stato prodotto il decreto applicativo: e l’iter con la Regione è rimasto in stand-by. A conferma che peggio della crisi, è l’intreccio perverso delle burocrazie centrali e locali a farci perdere tempo e competitività rispetto ai porti degli altri paesi.
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