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I rischi? Maquillage non previsto

LIVORNO – La “bomba”, se la notizia qui accanto è come sembra esplosiva, non poteva arrivare in un momento più difficile per la società livornese delle crociere.
[hidepost]In partenza per Miami per cercare di salvare il salvabile, infilzata dalla concorrenza sempre più aggressiva di La Spezia (che è anch’essa a Miami in pompa magna e con grandi progetti di espansione), con i limiti di una concessione in scadenza nel 2006 (salvo le ricadute ulteriormente negative del parere dell’Autorità Garante della Concorrenza riportato qui a fianco) e della privatizzazione promessa entro la fine dell’anno, la “Porto 2000” naviga nella procella. Tanto che anche il personale sta agitandosi non poco: i documenti critici fatti filtrare qualche tempo fa dalla parte sindacale e l’assemblea convocata per le prossime ore denotano una preoccupazione crescente sulle sorti di quella che era stata considerata – e sotto certi aspetti è ancora – una “gallina dalle uova d’oro” del porto di Livorno.
E’ certo che la segnalazione dell’Autorità Garante della Concorrenza sarà l’argomento principe delle prossime cronache portuali e non solo livornesi. C’è tra l’altro un passaggio che potrebbe inquietare non solo la “Porto 2000”: ed è quello secondo cui sono a rischio – o almeno appaiono in dubbio di legittimità – tutte le concessioni demaniali portuali rinnovate automaticamente senza gara.
Palazzo Rosciano di Livorno, sede dell’Autorità portuale, ha fior di avvocati nel suo organico: ed ha un segretario generale che viene dalle altissime sfere del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che quindi di concessioni demaniali portuali dovrebbe intendersene al meglio. Non ci rimane che aspettare le “controdeduzioni”, peraltro contemplate a margine di ogni atto di “segnalazione”. E nelle more, gli interventi correttivi delle distorsioni alla concorrenza segnalate, che difficilmente possono presentarsi come un semplice maquillage. Insomma, si naviga in acque procellose. Verrebbe da aggiungere: tanto per cambiare…
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
5 Marzo 2014

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