Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Porto 2000 la punta dell’iceberg

LIVORNO – Non lasciamoci prendere per il naso: il primo comitato portuale livornese dedicato alle valutazioni dell’advisor Kpmg Corporate Finance – martedì scorso – sul come e sul quando privatizzare la Porto 2000, è solo la punta dell’iceberg.
[hidepost]Ha indicato un valore di massima (anzi, di minima, ovvero bassino: intorno ai 7 milioni di euro quando la Porto 2000 in poco più di un lustro ne ha guadagnati altrettanti o addirittura di più: dai bilanci risulta un utile lordo negli ultimi quattro anni di 10,2 milioni), ha riconosciuto che privatizzare oggi con tante incognite sul layout del prossimo futuro (concessioni dell’alto fondale e dell’Orlando, propria concessione in scadenza nel 2019, ovvero troppo ravvicinata, incognita sulle scelte della Camera di Commercio che è l’altro proprietario) è un azzardo. Ma ha anche detto, in parte in contraddizione con questi precedenti assurti, che è bene privatizzare prima possibile. Pensierino della sera, con un pizzico di malignità? Non è che nel suggerire di stringere i tempi ha legato il somaro dove gli ha indicato il “padrone”?
Non è un mistero che Gallanti e Provinciali vogliono dare una risposta alla tante voci – più o meno interessate, più o meno cristalline – che chiedono di scavalcare Roberto Piccini e il suo staff: l’avvio della procedura di privatizzazione “è” una risposta politica, che subito prima delle elezioni può avere la sua valenza. Poi, con calma, si vedrà: lo ha detto lo stesso Gallanti dopo il comitato portuale, ricordando che l’iter vorrà concordarlo con il nuovo sindaco, trattandosi di una problematica che interessa in diretta tutta la comunità. Gallanti ha parlato di avvio della gara entro l’estate, di otto mesi per avere il vincitore, e quindi di privatizzazione “forse entro l’anno”: un’ipotesi che sembra davvero ottimistica se è vero com’ha sostenuto l’ex ministro Altero Matteoli che sarà difficile avere l’OK sul piano regolatore dal Consiglio superiore dei Lavori Pubblici (e prima chi acquisterebbe una società di cui non si sa bene il layout tecnico legato appunto al piano regolatore?) entro quest’anno.
Sia chiaro: Gallanti e Provinciali sanno bene tutto questo, non sono degli sprovveduti. Sanno anche bene che, come suggerisce a ragione Kpmg, l’unico modo per trovare un compratore è mettere sul piatto la maggioranza assoluta della Porto 2000, non solo qualche briciola. E qui si torna a dover capire che vorrà fare la Camera di Commercio. Ma non basta. Tutte le analisi di mercato che si rincorrono di questi tempi parlano da una parte di una caduta di interesse delle crociere nel Mediterraneo e dall’altra di un eccesso d’offerta di stazioni passeggeri e crociere da parte dei porti italiani: perché non c’è porto, anche di terza categoria, che non si sia illuso di poter fare una sua stazione crociere di attirare centinaia di navi di vacanzieri.
Uno più uno fa due: ridotto business, eccesso d’offerta. Non è che cercando di vendere troppo presto e con eccesso di urgenza si rischi di non vendere, oppure di svendere?
Gallanti e Provinciali, come ho accennato, sono tutt’altro che sprovveduti, quindi conoscono bene questi problemi. E guardacaso, i tempi che stanno ipotizzando per la vendita (svendita?) coincidono con la conclusione del loro mandato alla Port Authority. Vuol dire che stanno preparando un piattino avvelenato per i loro successori? Non esageriamo, anche perché niente vieta di pensare che se la riforma della 84/94 arriverà davvero e le Authorities saranno accentrate, a capo di quella che potrebbe far perno su Livorno (e altre) potrebbe essere chiamato proprio il più giovane dei due (credo che Gallanti ne abbia piene le scatole, per esperienze compiute, preparazione europea ed età anagrafica).
Fantapolitica portuale? Perché, tutto il resto di cui si sta parlando non lo è anch’esso, ad oggi? Ipotizzare la vendita a breve di un fantasma, in un mercato che nessuno è ancora in grado di definire al meglio fino a che punto è una ipotesi concreta? Sembra che se lo siano chiesti anche in comitato portuale ascoltando le considerazioni di Kpmg. Ma ci sarà tempo, ci sarà tempo…
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
24 Maggio 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio