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P3 Network, uno stop non solo cinese?

La soddisfazione dell’European Skippers Council e il sollievo dei concorrenti – Troppi vincoli anche dagli Usa per l’attuazione del contestato accordo – Le reazioni delle compagnie concorrenti

BRUXELLES – Il Network P3 dunque è saltato. Dopo il “niet” arrivato dal ministero del commercio della Cina alla storica alleanza tra Maersk, Msc e CMA-Cgm, sono state le stesse compagnie del network ad annunciare di aver rinunciato al progetto. Nella nota ufficiale: “Annunciamo lo stop all’intesa di cooperazione operativa”. Anche l’organismo europeo degli skippers (European Skippers Council) ha aggiunto che le tre compagnie apparentemente non hanno convinto le autorità che il cosiddetto P3 avrebbe prodotto benefici sul mercato.
L’European Skipper’ Council (ESC) ha subito aggiunto di considerare una buona notizia la decisione del ministro cinese di non autorizzare il P3.
[hidepost]Senza ancora che siano noti i dettagli legali sulla base dei quali i cinesi hanno preso la loro decisione, ESC ha sottolineato che è comprensibile come si temesse che ne nascesse una posizione dominante sul mercato, rappresentando l’alleanza P3 almeno il 44% della copertura del mercato commerciale tra Cina ed Europa. Si ricorda che anche l’OK degli Usa, peraltro con meno “rischi” per il proprio mercato rispetto alla Cina, era stato condizionato a stringenti normative di controllo, che già avevano nettamente scoraggiato almeno un paio dei tre membri della preannunciata alleanza.
Le tre compagnie della ormai sciolta P3 hanno confermato che, in linea con quanto chiesto da ESC, ciascuna di esse continuerà ad operare con i propri prezzi, livelli di servizio e rotte, senza più “agreement” con le altre.
Ovviamente i commenti sono a pioggia. Mentre Maersk esprime rammarico per la bocciatura, sostenendo che il joint del servizio avrebbe soltanto migliorato le offerte per le merci e probabilmente anche la qualità del trasporto, gli altri partner al momento tacciono. C’è anche chi afferma che i ripetuti rinvii dell’entrata in funzione del P3, e le lunghe trattative svolte dai tre partners con i paesi interessati, avevano già da qualche tempo fatto capire che l’operazione non sarebbe stata semplice e che la reazione delle altre grandi compagnie sarebbe stata se non “rabbiosa” almeno altamente concorrenziale. Da qui l’apparentemente facile resa alla decisione della Cina. In attesa di nuove, e forse già prevedibili, sorprese.

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Pubblicato il
21 Giugno 2014

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