Via lo zolfo dal fuel marittimo entro 3 anni in Adriatico e Ionio
Per gli altri mari italiani il limite si sposta a 5 anni – Impegno in Europa e all’ONU per coinvolgere tutti i Paesi costieri del Mediterraneo
ROMA – L’Associazione ambientalista Marevivo e Conferenza GNL, iniziativa indipendente che promuove l’utilizzo del metano liquido nei trasporti marittimi e terrestri, hanno appreso con soddisfazione – dice una nota congiunta – la decisione della Commissione Ambiente della Camera di chiedere al governo l’eliminazione dello zolfo (limite dello 0,1%) dai combustibili marittimi entro il 2017 nei Mari interni Adriatico e Ionio e entro il 2019 in tutti gli altri mari che bagnano le coste italiane.
[hidepost]La Commissione Ambiente era chiamata ad esprimere un parere vincolante per il governo sullo schema di Decreto legislativo di recepimento della Direttiva 33/2012 che prevedeva per i mari del Nord Europa un tenore di zolfo dello 0,1% (praticamente azzerato) dal 1º gennaio 2015; spostando invece l’utilizzo di combustibili ad alto tenore di zolfo (limite fino al 3,5%) in tutti gli altri, compresi quelli del Mediterraneo.
Sono state quindi sostanzialmente recepite le valutazioni espresse da Marevivo fin dall’estate 2013 e riproposte in dettaglio nel documento Mari Puliti per l’Europa http://www.conferenzagnl.com/wp-content/uploads/2014/05/MARI-PULITI-PER-LEUROPA-finale.pdf elaborato con Conferenza GNL e consegnato al ministro dell’Ambiente Galletti in un incontro nell’isola di Ponza lo scorso 8 maggio.
La Commissione Ambiente ha anche espresso un forte indirizzo al governo perché si attivi nel semestre di Presidenza europea e in ambito ONU presso l’International Maritime Organization (IMO) affinché gli stessi limiti di zolfo siano resi obbligatori in tutti i paesi rivieraschi di Adriatico e Ionio (Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro, Albania, coinvolgendo per la sua importanza anche la Grecia) negli stessi tempi decisi dall’Italia e successivamente per tutti quelli che si affacciano nel Mediterraneo.
L’iniziativa in ambito ONU prevede di far acquisire ai mari mediterranei il riconoscimento dello status di area ECA (Emission Controlled Area) che implica il limite di 0,1% di tenore di zolfo dal prossimo 1º gennaio: sono già aree ECA, oltre ai mari del Nord Europa e il Baltico, i Caraibi e il Nord America. Prima di esprimere il proprio parere la Commissione ha ascoltato l’Ispra e l’Enea sui problemi di inquinamento posti dall’utilizzo dei combustibili ad alto tenore di zolfo, Assoporti, per le problematiche connesse all’inquinamento nelle aree portuali, il rappresentante italiano nell’IMO, per analizzare le possibilità di definire le nuove aree ECA e il ministero dello Sviluppo economico sulle tecnologie e i combustibili utilizzabili per rispettare i nuovi limiti di zolfo.
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Nelle scorse settimane un parare analogo a quello della Camera era stato espresso dalla Commissione Ambiente del Senato, ma in forma non vincolante per il Governo.
Fin qui la nota. Va anche detto che per l’armamento italiano – e in generale per l’armamento europeo – il problema della riduzione dello zolfo nei carburanti navali è molto serio e va ben oltre i semplici aspetti ambientali; perché coinvolge la (scarsa) disponibilità dei carburanti a 0 zolfo, il loro costo esorbitante, e anche l’alternativa del gas liquefatto GNL sulla quale lavorano in molti, compreso i costruttori di motori navali, ma che sconta ancora una rete di distribuzione costiera pressoché inesistente. Tutti aspetti che il governo è chiamato da Confitarma a valutare con realismo, fatta salva la volontà anche degli armatori di muoversi verso una maggiore tutela dell’ambiente marino.
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