“Concordia”, Genova non sa dove mettere i materiali da discarica del grande relitto

La denuncia di “DL News” sottolinea il problema della discarica di Scarpino piena a tappo – Anche sul sistema dei bacini e delle demolizioni navali un richiamo alla programmazione nazionale che non c’è

GENOVA – Non si può dire che il suo nome da nave viva e prestigiosa, “Concordia” le abbia portato bene. Né continui a portare bene al povero relitto, finito dopo infinite polemiche – discordia – alla diga di Prè davanti a Genova per la sua definitiva demolizione. Come noto, hanno vinto i genovesi, con l’amara sconfitta di Piombino per il quale sito il governo aveva anche stanziato oltre cento milioni di lavori urgenti. E a Piombino erano pronti ad accorrere i demolitori di tutta la Toscana, in particolare da Livorno, per smaltire l’enorme massa di metallo e specialmente di impianti e di arredi.
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