Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Quanto durerà quali navi e quali porti

LIVORNO – Se l’annuncio del probabile prossimo avvio dell’agreement M2 ha rallegrato i porti italiani, compreso Livorno, che erano stati esclusi dalla P3, alcuni dettagli contenuti negli 11 articoli del patto richiedono una maggiore attenzione, se non altro per non muovere eccessive illusioni.
[hidepost]
Partiamo dalla durata della M2: l’articolo 8 dichiara che l’accordo varrà per dieci anni, salvo disdetta di una delle due parti da presentare almeno con 2 anni di anticipo. Sembra dunque un agreement a lungo termine, perché dieci anni per i panorami dello shipping sono quasi un’eternità, in tempi di velocissime mutazioni anche politico-economico-geografiche. Vuol dire che ci credono molto? Sembra di si.
Altro punto importante è il tipo di navi da utilizzare. L’articolo 5 specifica che “inizialmente le due parti opereranno con 97 navi, di capacità ciascuna da 4 a 13 mila teu: ma c’è un’aggiunta che autorizza eventualmente – nel caso che i volumi lo richiedessero – di usare anche le 130 navi ciascuna da 19.200 teu. Il che la dice lunga su quanti pochi potranno essere i porti italiani ad accogliere questi giganti. Rimane nell’accordo la specifica molto chiara che i porti da scegliere, anche in base al traffico e alle loro potenzialità, non rappresentano un “loop” immutabile e codificato, ma possono essere cambiati da ciascuno dei due partner con semplice preavviso all’altro. Insomma, almeno per ora la M2 è molto elastica. E la palla dell’accogliere o meno le sue navi torna sostanzialmente ai porti con le loro strutture e la loro capacità di generare traffico.
A.F.[/hidepost]

Pubblicato il
15 Ottobre 2014

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio