Porto 2000 e le regole dei servizi
ROMA – E’ venuta dal Consiglio di Stato, poco più di un mese fa, la sentenza che ha escluso i terminalisti dai servizi alle navi da crociera, assegnandoli alla sola Porto 2000. Una sentenza che non ha trovato certo tutti d’accordo ma tant’è: le sentenze non si commentano – dice la norma – ma si eseguono.
[hidepost]Adesso il ministero delle Infrastrutture ha voluto sottolineare la portata della sentenza anche per altre realtà portuali nazionali, dove il problema è stato posto più volte. Richiamando il caso Porto 2000, l’ex direttore generale dei porti e navigazione del ministero Cosimo Caliendo (ormai sostituito dal collega Pujia) ha diramato una circolare in cui sottolinea che “con la sentenza 4667 del 2014 il Consiglio di Stato ha fissato alcuni principi fondamentali”. Tra i quali, sottolinea Caliendo, il principio che il carico di provviste, vettovagliamenti ed altro materiale destinato al consumo diretto a bordo delle navi da crociera è estraneo al ciclo di trasporto delle merci; e lo stesso altre “forniture” come lo scarico dei rifiuti, la fornitura idrica e il rifornimento del fuel.
Il ministero riconferma anche la titolarità dei servizi in esclusiva della Porto 2000 e l’ammissibilità dell’attracco delle navi da crociera a banchine in concessione ad altri soggetti “laddove ciò risulti necessario per le esigenze del porto e sia appositamente previsto nell’atto concessorio”.
“Il fatto che il MIT abbia ritenuto di estendere a livello nazionale i contenuti di una sentenza del Consiglio di Stato nella quale sono state integralmente condivise le posizioni dell’Authority livornese – ha scritto in una nota il segretario generale dell’Authority stessa Massimo Provinciali – è indubbiamente motivo di soddisfazione per gli uffici e contribuisce a stabilizzare il panorama delle regole”.
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