Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

La guerra per il gas tra Nord Europa e Adriatico

Marciano veloci in Germania e Belgio le reti mentre tra Italia e Grecia è guerra per le perforazioni

BRUXELLES – Nel prossimo decennio la domanda di gas naturale (GNL) per i trasporti potrebbe superare i 43 miliardi m3 secondo quanto rivelato da un recente rapporto dell’ACER (Associazione dei Regolatori Europei dell’Energia). Il trasporto stradale pesante su lunga distanza rappresenterà, secondo lo studio, il settore con le maggiori potenzialità di impiego.
In Germania, nello stesso segmento, la strada verso la diffusione di infrastrutture di rifornimento del metano liquido sembra essere spianata dopo l’ottenimento da parte di Erdgas Mobil di un modello di approvazione per la costruzione di stazioni di rifornimento che rappresenterà il quadro di riferimento per gli operatori.
[hidepost]Anche in Belgio è stata posta la “prima pietra” per l’avvio dell’utilizzo del GNL come fuel per i truck con l’inaugurazione della stazione di rifornimento di metano liquido costruita da Fluxys, a Veurne, nell’ambito della collaborazione con Mattheeuws Eric Transport, azienda che all’interno della propria flotta possiede anche 26 camion alimentati con GNL.
Gli sviluppi recenti del progetto “LNG Masterplan” infine prevede la realizzazione di progetti pilota per l’utilizzo del metano liquido nelle vie di navigazione interne ed ha fatto registrare un nuovo ordinativo per un battello di navigazione che utilizzerà la tecnologia “Sirocco” con motore a LNG a basso impatto ambientale.

* * *

Uno dei temi più scottanti in questo periodo, quello della ricerca di gas nei giacimenti sottomarini dell’Adriatico, sta impegnando non solo le autorità italiane all’Ambiente ma anche la stessa diplomazia. Come è stato detto anche nella conferenza sulla “Blue Economy” conclusa ieri a Livorno per iniziativa del sottosegretario Silvia Velo (vedi il servizio in questo stesso giornale) il problema è che mentre l’Italia sembra decisa a ridurre al minimo le perforazioni di ricerca in Adriatico, la Croazia sta forzando la mano sulle zone di mare di confine con quelle italiane concedendo decine di licenze di sondaggio e di estrazione. Uno scontro che non sembra facile da risolvere anche alla luce delle normative europee sul gas naturale liquefatto e l’estensione del suo uso.

[/hidepost]

Pubblicato il
15 Novembre 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio