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Porto 2000 tra sentenze e ruoli

Da Sergio Landi per i sessanta aderenti al documento “Non svendiamo la Porto 2000” riceviamo.

LIVORNO – La sentenza del Consiglio di Stato 4667/14 in materia di “operazioni e servizi portuali, gestione stazione marittima e servizi di supporto ai passeggeri” riguardante la Porto Livorno 2000 ma valida “erga omnes” conferma le opinioni espresse nella audizione al consiglio comunale del 23 luglio per conto del Comitato “Non svendiamo la Porto Livorno 2000”.
[hidepost]In particolare avverso i presunti obblighi di privatizzazione sostenuti dalla Autorità portuale, col sostegno di Confindustria, Regione, CGIL, si ribadisce che la eventuale “allocazione presso terzi del capitale societario non pone termini vincolanti o sanzionatori“ ed il fatto che l’AP mantenga una partecipazione maggioritaria non inibisce alla società concessionaria l’esercizio di servizi di interesse generale, gestiti quindi in regime di esclusività.
Ringraziamo ancora dell’ascolto concessoci dal vice ministro Riccardo Nencini tramite il proprio Capo di Gabinetto dott. Mariani ed il presidente della CCIAA.
Apprezziamo il lavoro che sta svolgendo la Società nella acquisizione di nuovi contratti pur in condizioni operative ancora precarie e confermiamo la opinione che sia interesse della città che la Porto Livorno 2000 divenga asse centrale dello sviluppo turistico, non solo crocieristico, di Livorno.
Ribadiamo la necessità che le istituzioni locali svolgano una attenta vigilanza sulla cessione delle quote della AP affinché permanga un ruolo pubblico di indirizzo ed i valori di vendita siano appropriati alle effettive potenzialità della Società che il management è riuscito a salvaguardare.

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Pubblicato il
15 Novembre 2014

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