L’evento conclusivo del progetto europeo – Il terminal di Marghera e i suoi primi risultati
VENEZIA – Alla presenza del coordinatore europeo per le Autostrade del Mare, Brian Simpson, e del presidente di Rete Autostrade Mediterranee Spa, Antonio Cancian si è tenuto l’evento conclusivo del Progetto Adriamos.
Le Autostrade del Mare sono un asset fondamentale per lo sviluppo della portualità euro-mediterranea, italiana e dell’Alto Adriatico.
Venezia, nella sua storia millenaria – ricorda una nota dell’Autorità portuale – ha costruito proprio sulle rotte di collegamento con il Mediterraneo orientale, la propria potenza economica e conserva ancora oggi un legame intenso con i porti greci (in particolar modo di Patrasso e Igoumenitsa).
[hidepost]Una portualità efficiente che potrà essere di supporto per il previsto aumento +16% della movimentazione dei beni di consumo, agroalimentare, beni industriali e materie prime nei mercati intra-europei tra oggi e il 2020 (dati MDS Transmodal).
Sono oltre 12 milioni di euro concessi dall’Ue e utilizzati per la realizzazione di iniziative concrete per incrementare un servizio di trasporto marittimo, regolare e affidabile tra il porto di Venezia e i porti greci.
Con il progetto Adriamos il porto di Venezia, grazie al sostengo concreto dell’Unione Europea – continua la nota – ha potuto potenziare il settore dei traghetti realizzando uno dei terminal più efficienti e avvenieristici del Mediterraneo dedicato alle Autostrade del Mare e operativo già da maggio 2014 a Fusina (Marghera).
Il terminal, frutto di un investimento pubblico-privato di circa 250 milioni di euro, di cui solo 37 a carico del settore pubblico (suddivisi fra finanziamento dell’Autorità Portuale, del Governo Italiano, dell’Unione europea e della Regione del Veneto) e 80 a carico di Venice Ro-Port Mos (la società che ha costruito e ora gestisce il terminal in concessione) può ospitare 4 traghetti contemporaneamente ed offrire, in virtù di eccellenti collegamenti stradali e ferroviari, servizi logistici di prim’ordine. Nei primi sei mesi di operatività il terminal ha movimentato oltre 18 mila veicoli e 42 mila passeggeri raggiungendo importanti performance in termini di efficienza (carico/scarico di ogni nave in una sola ora).
Per il porto greco di Igoumenitsa sono invece stati realizzati gli studi preliminari per la realizzazione di un polo logistico (interporto) i cui benefici si trasformeranno in nuove rotte e nuovi traffici tra i due Paesi.
“L’evento dimostra come la congiuntura attuale sia particolarmente favorevole allo sviluppo di progettualità ad alto valore aggiunto, in virtù del disegno delle grandi reti infrastrutturali europee e delle risorse messe in campo dall’Europa per la loro realizzazione. Per i porti italiani la sfida è duplice: inserirsi nei corridoi multimodali europei adeguando le infrastrutture di raccordo ferro-gomma-acqua e sviluppare servizi logistici avanzati a vantaggio del tessuto produttivo del territorio, imponendosi come veri e propri driver di crescita. RAM, come braccio operativo del ministero delle Infrastrutture, intende raccogliere questa sfida, operando come trait d’union tra le disponibilità espresse dai programmi di finanziamento europei e lo sviluppo di programmi chiari e condivisi per il rilancio della competitività della portualià italiana”, ha dichiarato Antonio Cancian, presidente di Rete Autostrade Mediterranee Spa.
Progetto alla mano, gli obiettivi strategici raggiunti grazie ad ADRIAMOS sono: riduzione della congestione spostando parte del traffico merci dalla strada al mare diminuendo i costi esterni: inquinamento e perdita di efficienza; razionalizzazione dei flussi delle merci grazie a una migliore logistica; miglioramento dell’interoperabilità e della co-modalità; miglioramento della qualità del traffico e implementazione dell’integrazione della catena logistica: meno inquinamento e migliori performance di trasporto.
“Concludiamo un importante progetto – ha detto Brian Simpson – che ha consentito di collegare il sud dell’Europa, l’Italia e la Grecia, un progetto che trova la sua eccellenza nella capacità di tagliare i tempi di collegamento tra i mercati e consentire a merci e persone di poter scegliere anche la via del mare, oltre alla strada, per potersi spostare agevolmente. Per il futuro guardiamo con interesse a tutta l’area del Mediterraneo, oltre che all’Adriatico, per capire come possiamo contribuire a sviluppare nuovi progetti e stimolare investimenti. A febbraio chiuderemo la prossima call per nuovi progetti, abbiamo un budget a disposizione di 300 milioni di euro da investire per i prossimi tre anni”.
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