Un modello nazionale per il registro Pesca

Consente la semplificazione dei rapporti tra le imprese della pesca e gli uffici marittimi

GAETA – E’ stato presentato presso l’Istituto Tecnico “G. Caboto” di Gaeta, il nuovo modello nazionale che semplificherà le comunicazioni tra le imprese italiane e le Capitanerie di Porto per le pratiche del Registro Imprese della Pesca.
[hidepost]Si tratta del primo importantissimo risultato raggiunto dall’intesa tra Comando Generale delle Capitanerie di Porto e Unioncamere, siglata ufficialmente il 20 novembre scorso ma che ha iniziato il suo percorso in occasione dello Yacht Med Festival di Gaeta.
E’ proprio nell’ambito della Fiera Internazionale dell’Economia del Mare, infatti, che si è costituito il laboratorio operativo che ha messo a punto il modello oggi esportabile su tutto il territorio nazionale.
L’applicativo pone le sue basi in impresainungiorno.gov.it, un luogo di interfaccia tra imprese e pubblica amministrazione e allo stesso tempo un luogo di interoperabilità tra pubbliche amministrazioni. Il portale, gestito da Unioncamere, mette a disposizione un framework per le amministrazioni che intendono sfruttare alcuni servizi di cooperazione applicativa per offrire in modo efficiente i propri servizi on-line alle imprese.
Sede di erogazione dei servizi SUAP gestiti dalle Camere di Commercio, oggi è utilizzato da oltre 3.000 Comuni.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti” ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola “perché rappresentano una risposta concreta ai bisogni delle imprese. L’applicativo messo a punto dal laboratorio di Gaeta si muove nella direzione tracciata nei primi stati generali delle Camere di Commercio sull’economia del mare organizzati nell’ambito dello Yacht Med Festival nel 2013. In quella occasione emersero due priorità assolute: semplificazione e integrazione. Bene, oggi con questo modello, applicabile anche agli altri settori legati al mare, abbiamo risposto con chiarezza”.
“Si tratta” ha aggiunto Zottola “di uno dei tanti risultati ottenuti dal progetto YMF nel corso di questi anni, come, per citarne alcuni, l’istituzione della rete degli Istituti Nautici Italiani, la nascita di politiche legate alla qualità e all’integrazione nella portualità turistica, lo sviluppo di metodologie nuove di interoperabilità tra istituzioni e privati, le azioni di sistema in ambito turistico con il coinvolgimento di enti importanti quali Touring Club Italiano, Associazioni dei Borghi più Belli d’Italia e Fee Italia, l’apertura di nuovi mercati internazionali come la Tunisia, i nuovi sistemi di qualificazione e certificazione della filiera nautica e la nascita del primo Osservatorio dedicato esclusivamente alla Sicurezza in mare”. “Ma è” ha concluso “l’aver riportato l’attenzione nazionale sul tema dell’economia del mare e averne dato la giusta definizione, a rappresentare i risultati più importanti raggiunti grazie al nostro lavoro, che andrà avanti senza sosta con l’obiettivo di dare risposte concrete alle imprese di un settore che vale oggi nel suo complesso in Italia 119 miliardi di euro, nel Lazio 17,5 miliardi e in provincia di Latina 1,5 miliardi. Gli occupati registrati nel 2013 sono 800.000 in Italia, 114.000 nel Lazio, 11.000 in provincia di Latina, a cui andrebbero aggiunti i dipendenti degli enti del mare. Le imprese che si occupano di mare sono 180.000 in Italia, 31.000 nel Lazio e 3.700 in provincia di Latina”.
Conferma dell’importanza del lavoro svolto in questi anni intorno al progetto Yacht Med Festival è arrivata dalla partecipazione all’incontro di Gaeta di autorevoli relatori, quali l’assessore al Lavoro della Regione Lazio Lucia Valente, il presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta Pasqualino Monti, il direttore marittimo del Lazio capitano di vascello Giuseppe Tarzia, il segretario generale di Assonautica Italiana Matteo Dusconi, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano e il preside dell’Istituto Tecnico “G. Caboto” Salvatore Di Tucci.
“Il compito della politica – ha dichiarato l’assessore al lavoro della Regione Lazio Lucia Valente durante il suo intervento – è quello di proporsi come facilitatore. Per questo, Protocolli come quelli presentati oggi sono i benvenuti in un’ottica di semplificazione e sburocratizzazione. Il nostro compito – ha continuato la Valente – è quello di canalizzare le risorse per poi ottenere risultati utili per i cittadini che devono essere i primi a viverne gli effetti e beneficiarne. Le amministrazioni si presentano come “amiche” dei cittadini quando possono essere avvicinate con un solo click. E i Protocolli che avete firmato vanno proprio in questa direzione perché aiutano le persone e le imprese che ruotano attorno all’economia del mare. In ottica di semplificazione – ha concluso la Valente – stiamo lavorando all’apertura di un ufficio di collocamento anche qui a Gaeta”.
“Il modello applicativo che presentiamo oggi per la prima volta” ha sottolineato il comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, capitano di fregata Cosimo Nicastro “è il frutto di un periodo di attenta sperimentazione, durata circa un anno, finalizzata a testare procedure informatizzate, che riducessero la distanza tra Imprese e Istituzioni. Il Registro Imprese della Pesca, tenuto e gestito dalle Capitanerie di Porto, fondamentale archivio documentale contenente tutte le informazioni di dettaglio su imprese e soggetti operanti nel settore della pesca e nel quale è necessario essere iscritti per esercitare qualunque attività lavorativa nel settore della pesca professionale, rappresenta una delle numerose competenze amministrative esercitate dalle Capitanerie di Porto legate allo sviluppo dell’economia del mare. Siamo davvero orgogliosi che la Capitaneria di Gaeta abbia potuto contribuire allo sviluppo di un sistema che faciliterà la vita delle imprese e migliorerà le comunicazioni tra gli enti preposti, nell’ottica di una significativa semplificazione burocratica per il cittadino. Siamo certi che il nostro lavoro sarà presto replicato non solo su tutto il territorio nazionale ma anche negli altri settori legati al mare”.

Il funzionamento del modello è molto semplice ed è riassumbile in 12 mosse:
1. La Camera di Commercio mette a disposizione le informazioni del Registro attraverso il portale, veicolo attraverso il quale le informazioni giungono direttamente alla Capitaneria di Porto competente per territorio.
2. L’impresa utilizza il portale per presentare direttamente le istanze di iscrizione, variazione e cancellazione al Registro di Pesca.
3. L’utente sceglie, tra le imprese che rappresenta, quella per la quale vuole presentare la nuova istanza.
4. Il sistema propone i dati della persona che presenta l’istanza, sottoponendoli a verifica/modifica dell’utente.
5. Il sistema propone i dati dell’impresa per la quale si presenta l’istanza, sottoponendoli a verifica/modifica dell’utente.
6. si inseriscono i dati dell’imbarcazione e il tipo di pesca per la quale si vuole fare l’iscrizione.
7. Si aggiungono gli allegati richiesti.
8. Il sistema esegue le verifiche formali sui dati inseriti e mostra gli eventuali errori riscontrati.
9. Si scarica il pdf della pratica, lo si firma con il proprio dispositivo di firma, si allega il file firmato e si invia la pratica.
10. Il sistema conferma all’utente l’avvenuta trasmissione della pratica e permette all’utente di stampare l’istanza di iscrizione appena trasmessa e la relativa ricevuta.
11. In qualsiasi momento l’imprenditore può controllare l’avanzamento delle sue pratiche in corso da una apposita funzione.
12. Appena la pratica sarà evasa l’utente riceverà notifica e potrà andare in capitaneria di porto per ritirare l’originale del Mod. 14.

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