D’Agostino commissaria la Monassi

TRIESTE – E’ suspence, ma nemmeno troppo, sulla presidenza dell’Autorità portuale di Trieste. Marina Monassi scade (dal primo mandato) lunedì 19 gennaio, tra una manciata di giorni e come noto non figura nelle “terne” inviate autonomamente (senza alcuna richiesta del ministro) dagli enti locali.
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1 COMMENTO

  1. Alla cortese attenzione del dott. Zeno D’Agostino.

    Complimenti per la sua futura nomina a Commissario in attesa di diventare poi il futuro nuovo Presidente dell’Autorità portuale di Trieste.

    Complimenti che chiaramente sono supportati dalla speranza che Lei non sia come lo sono stati alcuni suoi predecessori dei semplici mediocri ragionieri impegnati quasi esclusivamente nella sterile gestione della quotidianità, ma che mettendo a frutto il suo spiccato attivismo possa materializzare quello che almeno nelle menti di molti per ora rimane soltanto “un semplice nostro sogno” riuscire un bel giorno a spostare un pò più a Sud verso L’Alto Adriatico il baricentro del Sistema Trasportistico della Piattaforma Continentale Europea.

    Spostamento che potrà concretizzarsi soltanto se l’Alto Adriatico crederà maggiormente in se stesso e sarà in grado di sfruttare le sue notevoli ma tuttora purtroppo inespresse potenzialità, che sono:
    1. Posizione strategica.
    2. Ampio bacino d’utenza.
    3. Notevole ampiezza delle aree retroportuali presenti nella regioni F.V.G..
    4. Collegamenti Ferroviari, Pontebbana e Corridoio Baltico/Adriatico.
    5. Collegamenti Autostradali A 4 A 23.
    6. I notevoli fondali naturali del Golfo di Trieste.

    Credo che per poter pianificare il futuro bisogna avere il coraggio/l’umiltà di non voler più sfruttare impropriamente come avveniva spesso in passato le tanto decantate “strabilianti performance del nostro Scalo” relative alle merci che complessivamente venivano annualmente movimentate nelle nostre banchine “sbandierandole come vanto delle nostre grandi capacità e potenzialità”.
    Analizzando seriamente/razionalmente i dati statistici relativi al 2013, credo che le nostre citate strabilianti performance risulterebbero purtroppo alquanto modeste e notevolmente ridimensionate, se dai valori ufficiali delle merci complessivamente movimentate 56,5 milioni andiamo a togliere i 41,3 milioni di tonnellate del petrolio della SIOT, le Rinfuse della ferriera di Servola, ed i Traffici Ro/Ro relativi alle cosiddette Autostrade del Mare, tutti Traffici pur sempre importanti anche se modesti portatori di valore aggiunto soprattutto in merito al scarso numero di avviamenti al lavoro che producono, ma che comunque di fatto nulla hanno realmente a che fare ne con le capacità degli Amministratori dello Scalo e neppure con le sue attuali dotazioni infrastrutturali e potenzialità in termini di competitività nei confronti dei nostri antagonisti vicini/lontani.
    Potenzialità che purtroppo almeno per lo Scalo Triestino sono state di fatto e per decenni ibernate “per alcune delle mancate scelte del passato” un esempio eclatante della nostra irrazionalità si materializza nel mancato sfruttamento dei tanto decantati fondali (18 m) del Porto Nuovo Triestino, in quanto detti fondali sono sfruttati soltanto dagli 800 ml. delle banchine presenti sul Lato Sud del Molo Vll° attualmente gestite da Italia Marittima, poiché sono soltanto queste realmente attrezzate per poter consentire l’operatività ai nuovi grandi Vettori che l’Armamento sta mettendo in Linea sulle Rotte Internazionali, mentre le restanti diverse migliaia di ml. di banchine presenti al Porto Nuovo sono adibite quasi esclusivamente alla gestione dei Traffici Ro/Ro, che per loro natura notoriamente non necessitano di fondali particolarmente profondi, e la tanto osannata Piattaforma Logistica in Area Scalo Legnami essendo finalizzata all’esclusiva gestione dei Traffici Convenzionali e Ro/Ro, non va certamente ad accrescere le nostre potenzialità nei confronti dei Traffici delle merci containerizzate.
    Per materializzare “il citato sogno” bisogna porre rimedio all’immobilismo del passato e finalmente cercare di sensibilizzare/catalizzare a livello Nazionale/Internazionale gli interessi di quanti siano essi Operatori/Armatori che credendo nella notevole strategicità dei Litorali della Regione F.V.G. fossero intenzionati ad investire per migliorare il nostro sistema infrastrutturale e poter quindi sfruttare adeguatamente i profondi fondali dello Scalo Triestino, impegno che dovrebbe contemplare anche la realizzazione di un moderno Terminal Contenitori gestito da un nuovo Terminalista di carature Internazionale da affiancare al Molo Vll° attualmente in concessione ad Italia Marittima.
    La nuova infrastruttura dovrebbe caratterizzarsi per dimensioni e potenzialità e ribadisco anche per la caratura del nuovo Terminalista che dovrebbe essere ben inserito a livello Mondiale nella gestione dei flussi merceologici, per far si che la nostra capacità di movimentazione non sia più quantificabile soltanto in qualche centinaio di migliaia di Teu. movimentabili annualmente ma che sia invece di qualche milione, soltanto in questo modo saremo in grado di eliminare almeno in parte “il notevole Gap infrastrutturale da noi accumulato negl’anni nei confronti della Portualità del Nord Europa” e poter quindi sfruttare la più volte citata notevole strategicità del l’Alto Adriatico nei confronti dei flussi merceologici in transito nel Mediterraneo relativi all’interscambio Euro Asiatico, flussi che di fatto scegliendo i nostri Scali rispetto agli approdi del Nord Europa potrebbero risparmiare quasi 4.000 miglia il che significano 5 + 5 giorni di navigazione in meno.
    Brunello Zanitti Giuliano
    http://sceltemancate.trieste.it

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