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Darsi una mossa

LIVORNO – Bisogna ammetterlo, rischia di finire nel peggiore dei modi possibili. Ovvero con l’ennesima dimostrazione – e non ne facciamo una valutazione politica, sia chiaro – che un certo modo di calarsi nel governo della cosa pubblica è diventato incompatibile non solo con le regole del “bon ton” istituzionale, ma anche specialmente con quelle della ragionevolezza, prima di tutto tecnica.
[hidepost]L’amara e risentita lettera del segretario generale dell’Authority portuale Massimo Provinciali non ha bisogno di spiegazioni. E il suo risentimento, che esprime anche quello dell’intero cluster portuale dal team di progettazione della Piattaforma Europa in giù, è giustificato indipendentemente dalla insostenibile leggerezza delle critiche cui si riferisce. Quello che è peggio, è che quella caterva di osservazioni estremamente opinabili uscita dal Comune sta provocando una sostanziale rottura dei rapporti – le disposizioni di Gallanti sono chiare – tra due istituzioni che invece dovrebbero collaborare per il risultato che l’intera città aspetta: cioè il via libera – presto e bene – a quel piano regolatore del porto che l’economia locale attende da mezzo secolo e che adesso è a mezzo passo dal definitivo OK, salvo quel “dileggiare” un lavoro già approvato dai massimi organi tecnici nazionali che non si capisce bene a che cosa miri.
Ripeto: non vogliamo entrare in valutazioni politiche, partitiche o d’altro. Però non quadra che il sindaco Nogarin, sia pure con atteggiamenti prudenti, prometta esami veloci ed approfonditi di quel grande progetto che è il piano regolatore del porto, che partecipi a incontri operativi in cui armatori, terminalisti internazionali e quanto d’altro confermino l’impaziente attesa del PRG per investire su Livorno: e poi un suo assessore vada a ruota libera in interviste giornalistiche trattando tutto e tutti come un pastrocchio di dilettanti allo sbaraglio. Mi auguro, a questo punto, che il sindaco faccia il sindaco: ovvero che si ricordi di essere il primo cittadino a tutela di tutti i cittadini. E che, al di la e al di sopra dei personali pruriti, esca dal vago e si dia davvero una mossa. Ufficiale e definitiva, ne ha avuto tutto il tempo.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
7 Febbraio 2015

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