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E ora nei porti arriva davvero l’ora della verità

LIVORNO – E’ difficile: ma non facciamoci distrarre, nella valutazione del mondo dell’auto e nei successi di FCA, dallo stipendio e benefits aggiuntivi che Sergio Marchionne s’è portato a casa per il 2014. Secondo la “lettera agli azionisti” allegata al bilancio, circa 50 milioni di dollari. No, non è un errore di stampa: sono cinquantamilionididollari: più la promessa di altri 12 milioni di buonuscita per quando deciderà di andarsene. Alla salute.
[hidepost]Dunque, inghiottito il nodo in gola, va anche detto che da tutti i punti di vista (o quasi) Marchionne se li merita, questi fantastilioni. Ma tornando con i piedi in terra, bisognerà anche capire quando e se il mercato italiano dell’automobile tornerà davvero a crescere perché le famiglie italiane torneranno a cambiare l’auto vecchia con una nuova. E se la cambieranno, che auto andranno a comprare. E qui qualche dubbio rimane.
Non è un tema che esula il nostro giornale, perché se Jeep e 500x italiane stanno invadendo l’America del nord (e ne sa qualcosa Grimaldi che le trasporta con le sue navi da Civitavecchia) stiamo anche assistendo a un’invasione del mercato italiano di auto straniere con tassi di crescita ben più alti di quelli della Fiat: Hyundai, Kia, Toyota eccetera, che sbarcano sui nostri porti, ma che arrivano anche via treno (vedi il Faldo di Collesalvetti) e poi s’imbarcano per altri mercati europei.
E’ un mondo in divenire con un’unica importante componente per il nostro settore: il trasporto, ovvero la logistica. E in questo quadro, qualche altra prospettiva si sta aprendo a breve. Sempre secondo Marchionne, quest’anno dall’Italia partiranno verso i mercati Nord Americani, oltre alle piccole auto di Melfi anche sempre più Maserati e specialmente almeno 200 mila Alfa Romeo di nuova generazione. Che presumibilmente saranno imbarcate su porti del centro o nord Tirreno.
Dovremo dunque interrogarci su quale porto sarà scelto (se la scelta non è già stata fatta) visto che per le Maserati era stato fatto un imbarco-prova a Livorno ma pare che la scelta definitiva sia andata altrove (Savona?). Certo, le Maserati sono poche, anche se si tratta di pezzi di lusso che “rendono” bene: ma la scommessa vera sono le Alfa Romeo, quando davvero partiranno per invadere il mercato USA. Difficile che Grimaldi se le faccia sfuggire. E Livorno, se c’è ed ha ancora capacità di mettersi su questo mercato in termini competitivi, è bene che batta subito un colpo.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
11 Marzo 2015

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