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A Venezia le Autostrade del Mare

VENEZIA – Si è svolta presso il terminal 103 della Stazione Passeggeri della Marittima di Venezia la Conferenza Europea dedicata alle Autostrade del Mare, promossa dal coordinatore europeo delle Autostrade del Mare, Brian Simpson e realizzata in collaborazione con l’Autorità portuale di Venezia.
[hidepost]A Venezia si sono riuniti per una due giorni di dibattiti e approfondimenti i principali attori pubblici e privati operanti nel settore marittimo, industriale ed energetico a livello internazionale.
Al centro dell’attenzione, il tema di come rendere il trasporto marittimo sempre più efficiente e sostenibile. Un obiettivo che l’Unione Europea ha ben chiaro e che sta sostenendo con importanti finanziamenti: nell’ultima programmazione 2007-2013 il Programma TEN-T ha co-finanziato 55 progetti per lo sviluppo delle Autostrade del Mare in Europa, per un totale di 450 milioni di euro di contributi che hanno a loro volta generato investimenti nei Porti europei per oltre 2 miliardi di euro.
“Il futuro europeo è sempre più fuori dell’Europa e passa per i porti, ha dichiarato il presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa. Nel 2002 l’export extra-UE era pari al 44% del commercio intra-UE. Percentuale che è aumentata all’88% nel 2013 e che supererà il 100% entro una decina di anni. Forse anche prima, perchè il commercio internazionale continuerà a crescere più del GDP mondiale (più di 4 volte il livello attuale entro il 2050). E siccome l’85% del commercio internazionale si muove via mare, la pressione sul trasporto marittimo e sui porti sarà eccezionale. Tema che l’UE dovrebbe affrettarsi ad affrontare in modo più deciso per evitare di autoemarginarsi dalla scena globale. Il che significa, ad esempio in termini di politica TEN-T, concentrarsi sui nodi (porti e aeroporti) almeno tanto quanto ci si sta occupando degli archi (ferrovie, strade, navigazione interna), da considerarsi prioritari.
Ma il trasporto delle merci lungo le catene logistiche globali non comincia o finisce nei porti. Ma occorre che la politica europea delle Autostrade del Mare non distingua più tra origini/destinazioni appartenenti a stati membri e a quelle ubicati in stati terzi. L’Unione Mediterranea delle Autostrade del Mare deve, per esempio, diventare un obiettivo prioritario di politica europea”.
“Lo sviluppo delle Autostrade del Mare, ha continuato il dottor Enrico Maria Pujia, direttore generale per il Trasporto Marittimo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, è un tema strategico per l’Italia, su questo stiamo lavorando molto perché il futuro si gioca tra il 2014 e il 2020 e dobbiamo essere pronti a giocare quel ruolo strategico che il nostro Paese ha nel Mediterraneo, stiamo definendo il Piano nazionale dei Porti e della Logistica ma dobbiamo anche puntare alla creazione di nuove rotte con il Nord Africa. Certamente alcuni paesi ora vivono un periodo di instabilità politica ma è anche vero che molti hanno un Pil elevato e potranno contribuire ad aumentare lo scambio commerciale con l’Italia e l’Europa; per questo dobbiamo essere preparati a cogliere ogni segnale di stabilità e crescita”.

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Pubblicato il
1 Aprile 2015

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