Avanti-indré dal comitato alla consultiva…
LIVORNO – In pieno regime di prorogatio, che scade alla fine di maggio, il presidente dell’Authority portuale Giuliano Gallanti vuole arrivare alla scadenza con due obiettivi: il primo è ovviamente la riconferma, o almeno la nomina a commissario in attesa che si chiariscano a livello nazionale i destini della riforma; il secondo, più lineare ma altrettanto ambizioso, è di mettere in regola anche alcuni degli aspetti più delicati della gestione delle aree, compreso l’insieme delle autorizzazioni d’impresa. Per arrivare al comitato portuale già convocato per giovedì 30 aprile con il quale dovrà anche essere approvato il bilancio preventivo della Port Authority.
[hidepost]C’è stato, nel frattempo, un piccolo incidente di percorso, quando è stato necessario discutere in commissione consultiva un paio di temi che erano stati portati all’ultimo comitato portuale “saltando” impropriamente la consultiva. Niente di grave, ma ne è nato un certo imbarazzo interno, come se la macchina burocratico-amministrativa avesse perso colpi. Uno dei temi riguardava la richiesta della Sintermar di poter utilizzare alcune aree marginali ex Laviosa fuori dal varco doganale adiacente, preziose per le soste e la movimentazione di auto allo sbarco e all’imbarco. Concessione ratificata dal consultivo, che ha preso però atto anche di una memoria del terminal LTM secondo la quale quelle aree erano state richieste (invano) anche per i suoi utilizzi. Altro tema tornato alla consultiva la richiesta della genovese GMT di una autorizzazione per aumentare il plafond di contenitori da svuotare (operazioni ex art. 16), sulla quale però la consultiva non si è dichiarata favorevole, “congelando” le autorizzazioni totale nel porto al consueto numero di 20.
Sia la richiesta di Sintermar sia quella di GMT dovranno essere portate, con i pareri della consultiva, al comitato portuale di giovedì prossimo. Cambierà qualcosa degli orientamenti? Difficile dirlo, anche se sul fronte dei terminal e specialmente delle autorizzazioni il porto continua ad avere più d’un nervo scoperto.
Antonio Fulvi
[/hidepost]