“Vespucci” fuori dall’accordo di programma?
Il presidente Federico Barbera conferma che non sono state date “deleghe ad alcuno” e chiede di partecipare al processo in corso per lo sviluppo dell’economia locale
COLLESALVETTI – Nell’agenda delle istituzioni toscane è in corso d’opera, e passo dopo passo sembra avviarsi a un risultato concreto. Eppure sull’accordo di programma per l’economia livornese, che ha come punti focali i due porti di Livorno e Piombino, le aree industriali in crisi e l’interporto di Guasticce, c’è un “buco nero” sottolineato in una recente dichiarazione del presidente di quest’ultima realtà. E cioè che nelle trattative da settimane in corso sia a Firenze che a Roma, l’interporto Vespucci e i suoi vertici “non sono stati né consultati né invitati”.
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Federico Barbera
Federico Barbera, presidente dell’interporto Vespucci, è stato chiaro. E ci ha ribadito che nel generale impegno per l’area livornese le problematiche dell’interporto sembrano essere state delegate ad altri che non ai suoi vertici. Ma proprio per l’importanza dell’interporto/retroporto, e per la proiezione dello scalo marittimo verso le aree di Guasticce, “Nessuno può parlare delle tematiche relative meglio dei vertici del Vespucci – ha sottolineato – che non hanno dato alcuna delega in merito”.
L’amarezza di Barbera è tanto più giustificata in quanto l’impegno del gruppo dirigente del Vespucci ha avuto proprio di questi tempi una ulteriore accelerazione con l’inserimento, a fianco del presidente Barbera e dell’amministratore delegato Bruno Fulceri, anche di un nuovo vicepresidente, l’avvocato Domenico Iaria considerato tra i migliori specialisti in materia.
“Siamo una squadra estremamente coesa – ha ribadito ancora ieri il presidente Barbera – che ha operato con la priorità assoluta di mettere in sicurezza la società, un obiettivo che ci vantiamo di aver praticamente raggiunto malgrado i tanti problemi che abbiamo ereditato”. Tra le strategie che vengono portate avanti, in piena collaborazione e condivisione sia con il presidente della Regione Enrico Rossi sia con il presidente dell’Autorità portuale Giuliano Gallanti, c’è l’accentuazione della “mission” della struttura che guarda sempre più alla logistica e sempre meno a fare l’immobiliarista. “Stiamo lavorando per accrescere la nostra proiezione internazionale – continua Barbera – sulle linee che l’esperienza del presidente Gallanti ci ha aiutato ad individuare grazie alla sua esperienza in campo europeo e non solo”.
Le “vocazioni” dell’interporto/retroporto Vespucci sono peraltro costante oggetto di confronto e di collaborazione non soltanto con i vertici dei porti di Livorno, Piombino e anche Marina di Carrara, ma anche con gli imprenditori che stanno riscontrando una buona risposta al proprio impegno sulle aree dell’ex palude, oggi totalmente bonificata (anche se a prezzo di forti investimenti ed altrettanti forti impegni tecnologici). L’obiettivo di arrivare ad un collegamento ferroviario diretto sia con il porto di Livorno – attraverso lo “scavalco” – sia con la rete ferroviaria nazionale, è su una tempistica medio-breve (si parla di averlo operativo entro tre anni) ma nel frattempo ci sono altri importanti progetti che fanno capo proprio alla logistica di sistema, per trasferire – in toto o almeno in parte – dalle banchine portuali quelle attività che senza generare rotture di carico possano liberare il fronte portuale per le movimentazioni dirette.
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