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Porto 2000, prime ipotesi

L’importanza delle aree gestite dalla società anche per gli altri traffici

Massimo Provinciali

LIVORNO – La gara per la privatizzazione della “Porto 2000” è appena stata pubblicata e già il settore delle crociere e dei traghetti passeggeri – la società è titolare di entrambi – è in movimento. I tempi per le dichiarazioni d’interesse scadono il 4 settembre: e anche se nessuno dei gruppi interessati ha intenzione di farsi vivo con largo anticipo, circolano già indiscrezioni. E anche qualche interrogativo.
Il punto su cui si stanno intrecciando richieste di chiarimento e anche valutazioni è il rapporto sui punteggi tra l’offerta tecnica (65%) e l’offerta economica (35%): con il netto prevalere, dunque, della prima rispetto alla seconda, anche se su quest’ultima il valore di stima della società è stato nettamente rialzato rispetto alle iniziali valutazioni dell’advisor KPMG.
[hidepost]Si è passati, come noto, da 7 a 12 milioni di euro, il che porta la base d’asta per il 66% delle quote messe in gara a circa 8 milioni di euro (esattamente 7,986.000 mila euro, come specificato nel bando); con la prevista – anche se da specificare nella gara – proroga della concessione di almeno una ventina d’anni se non di più (l’attuale scade nel 2019). Qualche interrogativo rimane, in margine al bando, anche al fatto che la parte immobiliare della “Porto 2000” non è in gara. E la cosa non sembra ben accetta a chi guarda non tanto ai capannoni trasformati in tempi diversi in stazioni marittime (quelle dei traghetti e delle crociere, quest’ultima largamente sotto-utilizzata) quanto alle aree dei piazzali in possesso della società: piazzali che a fronte delle attuali (e probabilmente anche future) carenze per i traffici dei traghetti ro/ro hanno assunto e sempre più assumeranno valore. Le aree sono, a questo punto, uno dei maggiori valori della “Porto 2000” almeno sul piano fisico: come del resto ha specificato il segretario generale dell’Autorità portuale Massimo Provinciali, attuale presidente della “Porto 2000” presentando la gara, il futuro socio di maggioranza “andrà ad operare su un’area vasta che va dalla sponda nord del molo Elba alla calata Carrara, con l’aggiunta delle calate Pisa, Orlando e egli accosti 46 e 47 dell’Alto Fondale. Qualcuno avanza il dubbio – tutt’altro che ininfluente ai fini della gara – sulla possibilità che il vincitore possa usare parte di queste aree e di queste banchine anche per i traffici ro/ro, specie quando i traghetti passeggeri e le navi da crociera entrano nei periodi di minor affollamento. E già il discutere di questi dettagli fa presagire che a interessarsi della gara per la “Porto 2000” potrebbero essere anche importanti gruppi internazionali con interessi ramificati non solo su crociere e traghetti ma anche, appunto, sui ro/ro.
A.F.

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Pubblicato il
20 Giugno 2015

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