L’annuncio al battesimo della penultima unità della prima serie, la “Marchen Maersk” da 18 mila teu – Gli interrogativi sui tempi di adeguamento degli scali italiani
GENOVA – I porti italiani discutono su chi dovrà guidare i distretti logistici di prossimo arrivo con la riforma; la vice di Renzi e governatore del Veneto Debora Serracchiani inaugura la festa dell’Unità a Livorno – due giorni fa – promettendo un rilancio della logistica portuale; ma sulle strutture da adeguare alle nuove dimensioni delle fullcontainers tutti fanno più o meno melina nell’immediato, rimandando a progetti (vedi la Piattaforma Europa di Livorno e il mega-porto dei containers a Civitavecchia) che matureranno tra anni. E intanto le compagnie di navigazione più dinamiche non rallentano la corsa ai giganti dei mari. E’ il caso di Maersk, ancora oggi la prima compagnia al mondo, che nei giorni scorsi ha battezzato a Felixstowe la sua diciannovesima Triple-E da oltre 18 mila teu, la “Marchen Maersk”. Si tratta della più moderna della lunga serie iniziata nel 2013, che è già stata destinata alla linea tra il Far East e l’Europa.
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