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E all’AP Livorno ora c’è il problema di coprire i buchi

LIVORNO – Terrà ancora almeno un piede dentro l’Autorità portuale livornese l’avvocato Matteo Paroli, che migra dal 19 ottobre alla prestigiosa segreteria generale di quella di Ancona.
[hidepost]Sia perché ci sono i consueti tempi del passaggio delle consegne, sia perché il commissario di Livorno Giuliano Gallanti vuole che le gare in corso, predisposte da Paroli con la consueta professionalità, siano da lui seguite fino almeno all’ufficializzazione dei procedimenti.
Se questa è la scelta di Gallanti, va anche detto che Gallanti si trova ad affrontare, con la prossima uscita di Paroli, un nuovo problema organizzativo interno: quello di una ridistribuzione di compiti che non si presenta facile. Paroli lascia scoperto – quando il passaggio sarà completato – un settore tra i più delicati: demanio, patrimonio, lavoro portuale e servizi tecnico-nautici, ovvero alcuni dei temi “core” della vita del porto. Pensare di affidare il settore a qualcuno dei nuovi assunti (le gare per ben 11 professionalità si stanno chiudendo) è abbastanza improbabile. Per di più è ancora scoperto il posto di responsabile del settore della progettazione e lavori dopo il pensionamento dell’ingegner Umberto Campana, visto che il giovane professionista che nell’organigramma viene subito dopo, l’ingegner Pribaz, non sembra disponibile ad assumerne i compiti e preferirebbe rimanere a fare il progettista “puro”. Secondo Gallanti infine, ci sono altri settori della struttura che andranno necessariamente potenziati a breve, compresi quelli che si occupano proprio delle gare e degli appalti.
Il tutto, in un momento di grandi passaggi in vista, tutti legati alla riforma portuale e alle modifiche della “governance” sui porti: che dovrebbe partire entro la fine di questo mese, anche se da più parti si sostiene che probabilmente la vera riforma e con tutte le sue ricadute non potrà aver luogo prima dell’inizio dell’anno nuovo.
In questo quadro, può rappresentare una soluzione il processo avviato da qualche giorno di una specie di “protocollo” tra le Autorità di Livorno e Piombino per armonizzarsi, coordinarsi e prepararsi alla annunciata fusione. Senza tanto clamore, ci sono state almeno un paio di riunioni tecnico-organizzative ed altre sono previste nei prossimi giorni. E potrebbe anche delinearsi una soluzione per la copertura di quei posti che a Livorno risultano di difficile attribuzione e che invece a Piombino funzionano. Un’ipotesi, ma non totalmente campata in aria.
A.F.

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Pubblicato il
16 Settembre 2015

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