Merlo, Genova e Assoporti tempi (e idee) per le scelte
La disponibilità al ministro dell’Infrastrutture per la successione, il possibile “ricompattamento” dell’associazione dei porti, la riforma e le polemiche regionali

Luigi Merlo
GENOVA – La riforma vista dal primo porto d’Italia, o meglio: dal suo presidente, che però si è tirato fuori (dimissionario). Assoporti dal suo ex presidente, che però si è tirato fuori anche se … La politica, in particolare il nuovo corso della Liguria, tutto in opposizione al suo partito, il Pd, anche se personalmente il governatore … Ecco un’intervista sotto molti aspetti sorprendente a Luigi Merlo.
Partiamo dalle sue dimissioni riguardo alla presidenza della Port Authority.
Ho dato la mia disponibilità al ministro Delrio affinché valuti modalità e tempi per la successione. Questo perché si possa individuare una figura, di intesa con le istituzioni, che dia continuità al lavoro avviato specie per terminare il PRP, strategico per Genova. Mi auguro che nelle prossime settimane si andrà ad una designazione. Sono in corso le consultazioni.
[hidepost]Quale tipo di figura dovrà sostituirla?
Non voglio dare indicazioni perché non lo troverei corretto ma è chiaro che se il mio successore dovrà calarsi nel nuovo tipo di riforma, e quindi dovrà governare una diversa autorità portuale rispetto alla attuale, è necessario che conosca bene il settore e che, al contempo, abbia avuto o abbia una buona conoscenza della pubblica amministrazione.
Se dovesse esserci un commissario, che poi diventasse presidente?
Sarebbe la cosa migliore. La continuità è importante. Un porto come Genova non può permettersi una fase di stasi o di gestione del solo ordinario perché vive un divenire continuo: cantieri in corso, Piano regolatore da definire, lavori importanti come la demolizione della Costa Concordia, sviluppi del Blueprint di Renzo Piano con la nuova torre dei Piloti. La strada avviata è piena di impegni.
Su Assoporti: perché vi siete divisi e come sta operando l’associazione in questa fase?
Sostenevo che Assoporti non dovesse subire una riforma ma che la dovesse proporre, come soggetto protagonista. In quel periodo già si parlava di accorpamenti delle Autorità e di politiche di razionalizzazione e chiedevo in sostanza che l’associazione facesse una proposta al governo in modo che ci fosse un’azione diretta. Si passò invece prima ad una linea di difesa solo dello status quo di tutte le Autorità portuali e poi ad un percorso di ascolto. Non sono uscito in chiave polemica ma per stimolare quella visione che ora si sta concretizzando con la riforma Delrio. Ora Assoporti mi sembra tenga un comportamento corretto, sostenendo il processo di riforma. Bisognerà poi capire, con le nuove Autorità di sistema, se ci sarà una Assoporti e quali caratteristiche dovrà mutare.
Rientrerà Genova in Assoporti?
E’ una valutazione che farà il nuovo presidente anche in base alla riforma. Se ci saranno 12 o 13 sistemi e se, come pare, questo coordinamento lo vorrà svolgere direttamente il ministero, è chiaro che il ruolo di Assoporti sarà modificato.
Cosa prevede riguardo alla riforma?
Mi auguro che il percorso che è stato avviato, e sembra vicino al traguardo, vada avanti senza resistenze. Vedo una forte determinazione del ministro e registro la stessa volontà da parte di tutti gli operatori. Ci sono quindi condizioni ottimali che prima non esistevano. Mi auguro che nelle prossime settimane, dopo il patto di stabilità e dopo i vari provvedimenti di riforma del Senato, la nostra riforma sia la prima delle priorità ad essere affrontata. A quel punto si potrà avviare entro i primi mesi del prossimo anno l’iter complessivo e farlo diventare attuativo.
E il suo futuro?
Al di là delle illazioni il mio futuro non è prevedibile non essendoci una definizione temporale del mio passaggio di consegne. Mi piacerebbe molto rimanere in questo settore che amo: dipenderà dalle condizioni per poterlo fare e dalle opportunità che si verranno a creare.
Come vede la nuova giunta regionale?
Non voglio esprimere giudizi. Dico solo che avendo avuto la richiesta unanime di rimanere fino a fine mandato, anche dal presidente Toti, ed avendo io dato la mia disponibilità, specie in considerazione della richiesta del ministro Delrio, sono rimasto sorpreso e dispiaciuto che subito dopo aver accettato siano iniziate alcune polemiche, soprattutto da parte di alcuni assessori. Per come sono abituato preferisco non dare spazio a queste discussioni e consentire al porto di operare in assoluta tranquillità. Ad inizio del mio mandato ho trovato un porto con una forte litigiosità ed ho ritenuto prioritario ricostruire una comunità portuale. Vorrei salvaguardare questo patrimonio raggiunto.
Cinzia Garofoli[/hidepost]