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L’Iran riapre, Livorno è pronta

Importanti prospettive per la Nuova Pignone e gli imbarchi della grande carpenteria sulla sponda Est della Darsena Toscana – Le scelte sugli spazi portuali

Giuliano Gallanti

LIVORNO – L’Iran è pronto a riaprire le frontiere alle merci europee e la missione italiana dei giorni scorsi, guidata da Abi-Confindustria a Teheran, interessa in modo tutto particolare il porto labronico. Dove il terminal multipurpose Lorenzini è stato per anni il riferimento per le spedizioni in Iran della Nuova Pignone e dove ancora oggi le turbine dello stabilimento toscano del gruppo General Electric partono per altre destinazioni (di recente l’Algeria).
Nella missione italiana, cui ha preso parte per specifico incarico di Renzi il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, una quarantina di aziende hanno sottoscritto un memorandum che apre la strada alla ripresa dei traffici con la prossima fine delle sanzioni al regime di Teheran.
[hidepost]Alcuni settori sono andati già avanti con accordi specifici: quello del marmo, quello delle pelli lavorate, quello della formazione professionale. Ma uno dei punti più importanti per l’Iran è l’aggiornamento delle tecnologie per il comparto Oil&Gas, rimaste ferme alle forniture in gran parte italiane di prima dell’embargo. C’è urgenza, è stato rilevato, di nuova impiantistica, in particolare turbine e parti di ricambio per le centrali italiane: tutto pane per la Nuova Pignone, che ha fatto parte della missione. E una prospettiva di nuovi traffici per il porto di Livorno, dove ancora oggi l’impiantistica di livello superiore trova un servizio adeguato sul terminal della sponda est della Darsena Toscana.
Il problema rimane semmai quello degli spazi disponibili, come ha ammesso anche il commissario dell’Authority Giuliano Gallanti: e come hanno sottolineato nel nostro recente Quaderno dedicato alla Lorenzini i giovani manager del terminal, è indispensabile che il porto arrivi al più presto a definire il rassetto delle aree assegnate sulla sponda Est in base al piano operativo triennale e agli indirizzi del nuovo piano regolatore. L’occasione della ripresa ormai prossima dei traffici con l’Iran – che nel 2011 era il primo partner commerciale per l’Italia con un interscambio da 7 miliardi di euro – non può essere mancata. Dato che a palazzo Rosciano si stanno riesaminando le linee di indirizzo per la sponda est della Darsena Toscana, con l’ipotesi di delocalizzare il TCO dalla calata Orlando alle nuove aree di Piombino.

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Pubblicato il
5 Dicembre 2015

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