Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Livorno nel documento di economia 2016

LIVORNO – Il comandante Angelo Roma, dopo aver letto il documento di economia e finanza 2016 redatto dal governo, ci ha inviato le seguenti estrapolazioni per quanto riguarda il territorio labronico.

Il nostro porto fa’ parte del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo: attraversa l’intero stivale, partendo dal valico del Brennero e collegando dunque Trento a Verona, Bologna, Firenze, Livorno e Roma ai principali centri urbani del sud come Napoli, Bari, Catanzaro, Messina e Palermo.
[hidepost]Al fine di assicurare i necessari collegamenti interregionali per l’alimentazione dei corridoi da generatori di traffico rilevanti, o ancora per assicurare l’accessibilità di determinate aree del paese: le sezioni più importanti della rete Comprehensive sono rappresentate dalla Direttrice Adriatica (che da Ancona, passando per Pescara, giunge sino in Puglia), dalla Ionica e dall’asse costiero Tirrenico che collega Livorno a Roma.
Da notare che anche alcuni porti indicativi come Savona, Civitavecchia e Messina sono anch’essi parte della rete Comprehensive.
Nel Centro, le maggiori concentrazioni industriali e manifatturiere in aree non metropolitane si registrano nelle province contigue di Pisa-Livorno e Lucca-Massa Carrara in Toscana.
Per quanto concerne la geografia e la tipologia dei traffici ferroviari, è utile tenere in considerazione che il traffico convenzionale, rappresenta ancora la quota maggioritaria, con circa il 55%. Il combinato terrestre rappresenta circa il 23% ed è elemento prevalente sulle relazioni internazionali che, in larghissima parte si attestano sui terminali della cosiddetta “Gronda Nord”. La parte d’intermodale marittimo (22%) si sviluppa prevalentemente in ambito nazionale, anche se non mancano i servizi internazionali dai porti dell’Europa settentrionale ai terminal intermodali dell’Italia del Nord, così come ci sono svariati servizi dai porti italiani (Trieste in particolare) ai mercati dell’Europa Centro-Orientale. La quasi totalità del traffico che origina nei porti italiani, si suddivide tra La Spezia, Genova, Trieste e Livorno. Sui settantasette impianti intermodali considerati, quelli principali, in altre parole quelli che operano quaranta o più treni/settimana, sono solo sedici e sono tutti localizzati nell’Italia settentrionale, ad eccezione di Catania Bicocca in Sicilia. Anche nel caso degli inland terminal, dunque, la prima necessità è di valorizzare un ingente patrimonio infrastrutturale adesso sottoutilizzato. Il punto centrale su cui intervenire è senza dubbio la competitività del trasporto ferroviario delle merci.
Quanto alla programmazione ferroviaria (Contratto di Programma RFI 2012-2016) sono previsti interventi di potenziamento delle connessioni con i porti sui corridoi TEN-T, con particolare riferimento ai porti di Trieste, Genova, Livorno, La Spezia, Ancona e Taranto, e con i terminal intermodali di Milano-smistamento, Interporto/Retroporto di Guasticce (LI), Bari Lamasinata, Gronda Merci Sud Milano, Scalo merci di Modena Marzaglia, il passante merci nel nodo di Novara, il potenziamento dell’itinerario merci Tarvisio-Villa Opicina con la sistemazione del nodo di Udine.
Vale la pena, alla fine, ricordare a proposito della procedura di “sdoganamento in mare” che dal 2 febbraio 2014 a fine 2015, nei corridoi doganali nazionali, è stata utilizzata da oltre 3.5000 navi per oltre 1.600 container, e per quanto ci riguarda: due corridoi su gomma, con origine porto di Livorno e destinazione l’interporto/retroporto di Livorno per un totale di 197 container movimentati dal 15/10/2015.
Angelo Roma

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Maggio 2016

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio