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Il MIT richiama le Autorità portuali: niente scelte fino alle nuove Adsp

Con una dura circolare inviata a tutti i porti italiani
ROMA – Per qualcuno, sembra il refrain di quello storico capolavoro cinematografico che fu “Miracolo a Milano”. Ve lo ricordate? Mancano Tot giorni al Diluvio Universale! recitavano a varie riprese, con tempi sempre più accorciati, i protagonisti. Così sulla Riforma Delrio della portualità.
[hidepost]A briciole e bricioline, è saltato fuori prima un piccolo elenco di promossi (o graziati) con i nomi di D’Agostino, Giampieri e Prete rispettivamente in via di conferma a Trieste, Ancona e Taranto. Adesso, con una inattesa ma dura circolare ufficiale, il MIT (ovvero il ministero delle infrastrutture e trasporti) ha ricordato – visto che già qualcuno se ne stava dimenticando – che le Autorità di sistema portuale (Adsp) non possono diventare operative finché la loro costituzione non sarà perfezionata con l’istituzione dei nuovi organi. Ovvero non solo con i presidenti, ma anche con la strutturazione operativa nelle (eventuali) fusioni tra due o più Autorità portuali.
In questa fase, fino a quando non ci sarà in chiave operativa la nuova struttura, “le attuali Autorità portuali – dice testualmente la circolare – devono evitare atti che per il contenuto o per la durata siano suscettibili di incidere sulle competenze relative alla programmazione e pianificazione dei nuovi enti”.
Un richiamo che sembra fatto apposta per stoppare tutte quelle iniziative che possono creare di fatto situazioni precostituite per gli assetti dei porti; ma che sembra anche voler congelare ogni progetto in atto, con l’inquietante prospettiva per molti di essere poi considerati solo velleità del passato. E con una prospettiva di ulteriore allungamento dei tempi del trapasso.
Si ribadisce quindi, con la circolare in questione, che le Autorità portuali attuali devono limitarsi alla stretta ordinaria amministrazione, senza alcuna proiezione verso scelte strategiche che non siano coordinate – o approvate – dal MIT stesso. Ma delle scelte strategiche già in atto che avverrà? Tutto da chiarire, comprese le valutazioni se la tanto attesa Riforma sia davvero quello che i porti e il cluster marittimo attendono da anni. O se ci sia il rischio che la montagna stia partorendo un topolino (o peggio, una pantegana).
A.F.

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Pubblicato il
1 Ottobre 2016

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