Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Assolombarda per un piano sull’Industria 4.0

MONZA – Promuovere lo sviluppo del manifatturiero avanzato sul territorio e fare della Lombardia il polo di competenza della manifattura europea e riferimento per quella internazionale. È il posizionamento di Assolombarda sul tema dell’Industria 4.0 e della digitalizzazione dei processi produttivi presentato a Monza, presso il Salone d’Onore della Villa Reale.
[hidepost]“Nel settore manifatturiero l’Italia è il secondo Paese europeo per valore aggiunto e il quinto al mondo per surplus commerciale. Ma il trend non è positivo (-54 miliardi) e va invertito. Basti pensare che oggi la manifattura nel nostro Paese vale solo il 16% del valore aggiunto sul PIL mentre nel 2000 era il 20%, ha dichiarato Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza. Il Piano Industria 4.0 costituisce l’ultima chiamata per fermare la deindustrializzazione italiana e, se attiviamo le leve giuste, può tradursi in un’opportunità in termini di produttività e occupati. Per questo occorre lavorare su tre concetti chiave: garantire procedure attuative semplici, certe nei tempi e collaborazioni pubblico-private; avviare una rivoluzione culturale diffusa e adottare politiche di formazione volte a sviluppare nei giovani competenze adeguate, che consentano loro di diventare i veri motori del 4.0”.
Il posizionamento di Assolombarda prevede un approccio di sistema che declina, a livello locale, il Piano Nazionale per l’Industria 4.0.
“Con l’Industria 4.0 l’Italia potrà rafforzare la propria competitività nello scenario internazionale, ha sottolineato Andrea Dell’Orto, vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza con delega allo Sviluppo Manifatturiero, Medie Imprese. La capacità di utilizzare questa leva come veicolo di crescita rappresenta una sfida non solo per le imprese ma anche per gli attori istituzionali che dovranno definire il contesto normativo nel quale le aziende operano. In questo quadro il capitale umano risulta il fattore centrale, abilitante all’utilizzo delle nuove tecnologie. È necessario un approccio di sistema che, attraverso l’attivazione di una partnership strategica tra Assolombarda, il sistema confindustriale lombardo e la Regione Lombardia, declini a livello territoriale un Piano operativo per l’Education, misurabile e compatibile con le esigenze di mercato, a favore della diffusione delle skill 4.0. Molte imprese stanno già andando in questa direzione; il nostro compito consiste nel condividere con tutti gli imprenditori che Industria 4.0 rappresenta l’opportunità per competere a livello internazionale e vincere le sfide future”.
In questa direzione la proposta di Assolombarda guarda alla costituzione di un Leadership Council di livello territoriale e regionale, per l’indirizzo e l’allineamento degli interventi a favore dell’Industria 4.0, che possa fare della Lombardia un benchmark di riferimento per le altre iniziative sviluppate a livello nazionale. Il board sarà composto in prima istanza da due ordini di soggetti: autorevoli rappresentanti del sistema imprenditoriale e attori pubblici (primo luogo la Regione) e privati che già partecipano alla governance di singoli abilitatori di livello regionale (Digital Innovation Hub), nazionale (Competence Centre), europeo (Knowledge Innovation Community on Added Value Manufacturing) e globale (World Manufacturing Forum). L’obiettivo sarà quello di fare sistema ed elaborare un programma congiunto per moltiplicare l’impatto della manifattura digitale sulla competitività del sistema produttivo milanese e lombardo e favorire la diffusione di competenze 4.0.
Le caratteristiche del territorio milanese e lombardo richiedono, infatti, lo sviluppo di approccio specifico nel quale la dimensione regionale risulta la più adeguata a interpretare i programmi di politica industriale nazionale e comunitaria per trasferirli in maniera amplificata verso il tessuto economico locale.
Tra i principali soggetti partecipanti al Leadership Council troviamo: Assolombarda e tutto il sistema confindustriale lombardo, attraverso imprenditori che esprimano visione e volontà di guida; i key partner industriali costituiti, ad esempio, da technology provider di alto livello; la Regione Lombardia, che rappresenta il livello amministrativo in cui si concentra una grande parte della programmazione europea di maggior impatto sulle imprese. Oltre al Ministero dello Sviluppo Economico, l’attore principale nella declinazione operativa del Piano Nazionale sull’Industria 4.0; al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per quanto concerne lo sviluppo di skill 4.0; e le Università (in primo luogo il Politecnico di Milano) e i Centri di Ricerca (in primo luogo CNR e CEFRIEL) come fornitori di competenze e attivatori di trasferimento tecnologico.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Novembre 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio