Porti da crociere e impianti GNL le compagnie lamentano ritardi

 

GENOVA – Avanti piano, e va bene: ma fino a un certo punto. Perché se i tempi si allungano per realizzare i grandi terminal delle crociere – prendiamo come esempio Livorno, ma anche La Spezia, per non parlare di Venezia – l’associazione internazionale delle crociere CLIA mette il dito nella piaga e bacchetta l’Italia per i ritardi nelle infrastrutture dedicate. Da Roberto Martinoli (CLIA Italia) a Neil Palomba (Costa-Carnival) a Leonardo Massa (MSC crociere) è stato tutto un sottolineare (su Il Sole-24 Ore in un’apposito servizio) le carenze in fatto di servizi al comparto cruiser. Due i punti sui quali sono state espresse preoccupazioni: l’assoluto ritardo di stazioni portuali di stoccaggio e rifornimento di GNL per le navi e la carenza di grandi bacini di carenaggio adatti alle sempre maggiori dimensioni dei “palazzi” naviganti.

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