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Aponte e la darsena Europa

 

Gianluigi Aponte

GENOVA – Chi si era chiesto, giorni fa, quale reale motivo avesse spinto un mega-armatore come Gianluigi Aponte a venirsene inaspettato spettatore dell’ingresso della sua mega-ship “Meline” a Livorno, adesso probabilmente si potrà dare una risposta: dalla sponda Est della Darsena Toscana, dove con la sua MSC è socio da due anni del terminal Lorenzini, Aponte guardava verso il largo, puntando verso la futura piattaforma Europa. Fantasie del cronista che cerca per forza i dietrismi? Da Genova, dove insieme al ministro Delrio l’armatore ha preso parte all’incontro “Connettere l’Italia”, l’ha detto papale papale: MSC parteciperà alla gara per la piattaforma Europa di Livorno.

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“Per il momento da soli – ha specificato – poi vedremo”. Lapidario come sempre, Gianluigi Aponte ha lanciato il suo messaggio che certo deve aver fatto un gran piacere a Stefano Corsini, presidente dell’AdSP del Tirreno settentrionale, al governatore della Toscana Enrico Rossi – che sulla piattaforma Europa si è speso e si sta spendendo personalmente – e ovviamente ad Enio Lorenzini e al suo socio Ugo Grifoni, che nel loro terminal “multipurpose” operano con crescenti numeri anche sui contenitori grazie specialmente ad MSC.
Come si configurerà l’interesse di MSC per la piattaforma Europa? Meglio: per la Darsena Europa, che è il primo “step” del grande progetto, dedicato proprio ai contenitori? MSC si è ormai impegnata sulle gigantesche MGX da oltre 23 mila Teu (vedi su queste stesse pagine) ed è chiaro che deve puntare a un porto che possa accoglierle. Un porto che con la darsena Europa abbia non solo fondali, banchine e attrezzature adatte, ma sia anche e specialmente collegato alle grandi reti ferroviarie nella pianificazione TEN-T europea. Da qui l’importanza dei binari che già oggi arrivano in banchina nel TDT e da Lorenzini, ma specialmente dell’adeguamento a rete cargo veloce e compatibile con i grandi convogli del collegamento attraverso Firenze alla dorsale ferroviaria verso Bologna e Milano. Quel progetto che Enrico Rossi va tenacemente perseguendo e che si gioca l’alternativa con il più lontano e problematico “traforo” per Genova. Con un unico vero problema: la tombatura dello sbocco in Darsena Toscana del canale dei Navicelli, che rappresenta una impossibile “strozzatura” anche verso la darsena Europa. Lo sanno tutti, Rossi per primo, ma ancora non si vedono – o almeno, non sono programmate – soluzioni. Che Aponte, con la sua esperienza e la fretta che gli impongono i tempi dello shipping, non può non aver sollecitato. Aspettiamo dunque soluzioni. In fretta, maledettamente in fretta, se possibile.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
25 Novembre 2017

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