BRUXELLES – Sempre più navi, da crociera ma prossimamente anche traghetti e portacontainers, con alimentazione a GNL o almeno con motori ibridi (Wartsila e Rolls Royce). Il panorama dei trasporti marittimi mondiali sta cambiando rapidamente: e quelle che solo due anni fa sembravano fughe in avanti – sollecitate ma non obbligate dalle organizzazioni mondiali e dalla stessa Ue – a questo punto sono scelte d’oggi. A metà dell’anno scorso venivano registrate già oltre 200 navi di varie caratteristiche alimentate a GNL: e alla fine dell’anno c’erano in ordine o in costruzione avanzata anche 20 grandi navi da crociera con questo tipo di alimentazione. L’adozione di “scrubber” per ridurre l’inquinamento è ancora attuale, specie su navi che non possono sacrificare grandi spazi per i capienti serbatoi del GNL (e per la loro complessa coibentazione) ma il processo sembra irreversibile. E sembra vincente anche in rapporto all’altra soluzione, quella del “cold ironing” nei porti (elettrificazione delle banchine) che in Italia ha visto Livorno realizzare il primo impianto, rimasto però inutilizzato dopo il collaudo, per carenza di navi con sistemi di presa elettrica in banchina.
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