Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Su gigantismo navale e nuovi  progetti sempre più grandi, sempre più i dubbi

LONDRA – Si moltiplicano le voci allarmate – o almeno preoccupate – sulle conseguenze per i porti del gigantismo navale nel settore containers. Eppure a verificare gli ordini in corso, ma anche i progetti, delle più grandi compagnie armatrici, sembra che la corsa al sempre più grande non accenni a finire. La tabella qui sopra è significativa: siamo già arrivati a giganti da 22 mila teu e l’ultima generazione tra quelle in progetto – ma di prossimo ordine – le IIB della tabella, puntano a 24 mila teu con una lunghezza totale di 450 metri. Interessante notare che anche i progettisti si sono resi conto del problema dei fondali in buona parte dei porti storici: per cui le IIB avranno un pescaggio massimo aumentato a “soli” 16,5 metri, che raffrontato alle MOL da 21.700 teu (16 metri) va considerato contenuto. Naturalmente  si gioca sulla lunghezza maggiore e si è stati così in grado di ridurre sia l’aumento del pescaggio, sia la larghezza massima (aumentata “solo” a 61,5 metri contro i 59 delle Maersk EEE da 18,270 metri).

[hidepost]

I nuovi giganti consentiranno davvero quelle economie di scala che le loro dimensioni promettono? L’analisi fatta da Pierluigi Maneschi di recente – che abbiamo riportato nel numero scorso – mette alcuni dubbi su questi eccessi d’offerta, che creano pesanti diseconomie specie per le compagnie medie. C’è poi l’incognita delle nuove politiche protezionistiche del “trade”, con la guerra commerciale dichiarata da Trump sia al Far East che all’Europa. Saranno grida manzoniane funzionali solo a mostrare i muscoli, o avranno reali conseguenze nei traffici navali? Una cosa è certa: secondo gli analisti più seri, si stanno avviando a prematura demolizione almeno un paio di generazioni di full-containers da 4 o 5 mila teu, che non troveranno presto più destinazione se non nelle rotte interne mediterranee e poco altro. Da qui un’altra domanda che ne consegue: che ne è dei siti italiani per le demolizioni, che sembrano condizionati dalla incredibile burocrazia super-borbonica del nostro Paese?

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
29 Agosto 2018
Ultima modifica
4 Settembre 2018 - ora: 10:41

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio