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Il percorso formativo per i piloti dei porti

Nella foto (da sx): Direttore Fedepiloti Giacomo Scarpati, ammiraglio Pettorino, direttore Coletta, presidente Fedepiloti Francesco Bandiera dopo ratifica Decreto.

ROMA – È stata ufficializzata, dopo lunghi lavori preparatori, la firma del Decreto Interdirigenziale inerente le “linee guida per la formazione iniziale e l’aggiornamento professionale dei piloti dei porti”. Redatto secondo il contenuto della risoluzione IMO A.960 del 2003 relativa alle “Raccomandazioni sull’addestramento e la certificazione e le procedure operative per i piloti marittimi diversi dai piloti d’altura”, e approvato dal Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto e dalla Direzione Generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le Infrastrutture portuali e il Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il documento, sottoscritto dal comandante delle Capitanerie di Porto e Guardia Costiera ammiraglio ispettore capo Giovanni Pettorino e dal dirigente della Direzione Generale del MIT Mauro Coletta, tenendo in considerazione che i piloti “svolgono un ruolo fondamentale di supporto tecnico sia per i comandanti delle navi sia per le autorità marittime”, con questo atto formale si è ritenuto necessario “mantenere un’adeguata relazione tecnico-professionale tra pilota, comandante della nave e, per quanto appropriato, con l’Ufficiale in servizio di guardia al fine di assicurare la sicurezza dell’attività di pilotaggio” e di conseguenza “stabilire norme armonizzate, in linea con i principi IMO, per la formazione iniziale l’aggiornamento professionale dei piloti che operano nei porti nazionali”.

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Destinatari sono “i piloti che alla data di entrata in vigore del decreto (il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ndr) sono  già stati nominati piloti effettivi” e che “entro il termine ultimo del 31 dicembre 2020, dovranno frequentare il corso Bridge Resource Management”. Di contro non si applica “ai piloti che alla data di entrata in vigore del presente decreto abbiano maturato 25 anni di servizio come pilota effettivo e (o) che saranno posti in quiescenza entro il 31 dicembre 2023”. Previsto altresì che le Associazioni di categoria debbano annualmente coinvolgere amministrazioni locali e Università.

Apprezzamento da parte di Fedepiloti: “Abbiamo raggiunto un traguardo importante per la nostra professione – ha detto il presidente Francesco Bandiera -, che ci permette di proiettarci nel terzo millennio. Grazie all’introduzione di due pilastri quali la sicurezza, intesa come ship security, e la salvaguardia ambientale, i piloti di domani, mantenendo salda la nostra tradizione, saranno preparati alle nuove emergenze. Oggi possiamo dire che inizia una nuova era per il pilotaggio dei porti”. E congratulazioni all’Italia per questo passo in avanti sono arrivate direttamente da Mr. Kitak Lim, segretario generale dell’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale che ha suggerito il nuovo percorso formativo. Mr. Lim, presente tra gli stand del salone napoletano dedicato al cluster marittimo, ha espresso il proprio parere durante un breve incontro informale con il presidente Bandiera.

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Pubblicato il
3 Ottobre 2018

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