Le proposte di Conftrasporto sulla riforma
CERNOBBIO – Coordinamento: Va ripensata la Conferenza Nazionale di Coordinamento delle AdSP, riportandola alla configurazione originaria prevista dalla riforma, ovvero uno strumento concepito per essere la sede preposta a definire la strategia e la programmazione nazionale;
Andrebbe rafforzata la Direzione Porti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in modo da poter svolgere non solo il già importante ruolo di vigilanza, ma anche la necessaria azione di armonizzazione nazionale delle procedure delle AdSP;
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Andrebbe strutturata una task force nazionale – Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Ministero dell’Ambiente – per fornire supporto alle Autorità di Sistema Portuale ai fini di un’omogenea implementazione nel territorio delle semplificazioni procedurali introdotte per la realizzazione degli escavi portuali;
Sarebbe auspicabile che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Economia dessero indicazioni e direttive uniformi ai revisori dei conti, ai fini di una loro omogenea attività di vigilanza sull’attività delle AdSP, dedicando anche una precisa formazione per le specificità dei sistemi portuali;
Andrebbe creato un cruscotto di monitoraggio degli aspetti previsionali di medio e lungo periodo e dei piani operativi triennali di tutte le autorità di sistema portuale;
Andrebbe promossa una maggiore omogeneizzazione delle procedure per la security portuale, affrontando anche il tema della cybersecurity;
Andrebbe coordinato lo sviluppo dei sistemi ITS (Intelligent Transport System) evitando il replicarsi della esperienza dei port community system nati a macchia di leopardo con modelli profondamente differenziati da porto a porto. In questo ambito complessivo della digitalizzazione si dovrebbe ragionare sulla funzione e sulla missione di Uirnet in chiave futura.
Una nuova stagione per le concessioni portuali: Andrebbe emanato senza indugio, il Regolamento sulle Concessioni Portuali, previsto dall’articolo 18 della legge 84/94 e, nelle more dell’emanazione, in considerazione del ruolo dell’Autorità di Regolazione dei trasporti (ART), sarebbe opportuna una collaborazione tra l’ART e la Direzione Porti del MIT per arrivare ad una rapida armonizzazione del sistema: non è tollerabile la differenza tra porto e porto, anche della medesima Autorità di Sistema, in termini di durata delle concessioni, piani di impresa, importi dei canoni di concessione, differenze che alterano la concorrenza e favoriscono vere forme di speculazione. Sarebbe, in particolare, opportuno attribuire all’Autorità di Regolazione dei Trasporti ART ruolo e competenze specifiche, non solo rispetto alle nuove concessioni portuali da rilasciare, ma anche rispetto a quelle esistenti ai fini del monitoraggio, del coordinamento e del controllo dell’attuazione dei piani d’impresa. Nell’ambito di tale revisione delle competenze dell’Autorità, andrebbero individuate diverse modalità di finanziamento della stessa, ponendo a carico della collettività un’attività regolatoria effettuata a garanzia di superiori interessi pubblici.
Riorganizzare la governance delle Autorità di Sistema: È necessario superare l’ambigua natura giuridica delle AdSP, valutando, in primis, la modifica dell’attuale elenco Istat che annovera le Autorità Portuali tra le Amministrazioni pubbliche (sezioni Amministrazioni locali);
Andrebbero ulteriormente approfonditi e, nel caso dettagliati, gli ambiti applicativi del decreto legislativo 165/2001 in tema di Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Ad esempio, l’applicazione del contratto privatistico dei porti ai dipendenti delle AdSP mal si concilia con i vincoli della pubblica amministrazione. Complessivamente andrebbe fatta una scelta definitiva e radicale in merito al funzionamento delle AdSP ed in questo ambito andrebbe prevista la possibilità per il Presidente di delegare ai dirigenti alcune competenze e funzioni;
Andrebbe estesa la durata del mandato del presidente che dovrebbe essere portato da 4 a 5 anni, in quanto un anno di differenza può rappresentare molto rispetto agli obbiettivi prefissati.
Andrebbe rivisita la norma sull’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare. L’Organismo dovrebbe essere un luogo vissuto dai Presidenti delle AdSP come sede di proposta e di ausilio alla programmazione, valorizzando il ruolo delle categorie economiche. Dovrebbe assorbire le funzioni attribuite alla commissione consultiva.
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