Infrastrutture per la logistica toscana perché ritardano opere già finanziate?
LIVORNO – Perché ritardano tanto i lavori di partenza per opere che sono state da tempo finanziate, e che sono più che urgenti per il territorio e per il sistema portuale livornese? Eppure “lo sviluppo e la crescita passano dalla realizzazione delle infrastrutture e nel territorio toscano anche dai porti e interporti, che rappresentano la porta per creare occupazione e competitività con il resto del Paese”. Inizia così una nota congiunta della Fit-Cisl toscana e livornese firmata rispettivamente da Stefano Boni e Dario Pierfederici.
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Dobbiamo essere pronti a cogliere gli effetti positivi della ripresa – continua la nota – con infrastrutture moderne ed efficienti in grado di rispondere alla domanda di volume di merci trasportate. Gli accordi di programma (firmati da Regione Toscana, Rete Ferrovia Italiana, Ministero delle Infrastrutture e trasporti, Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale e Interporto toscano Amerigo Vespucci) per le aree di crisi complessa del territorio livornese hanno al loro interno anche progetti per opere di vitale importanza per i nostri porti.
Il porto di Piombino è stato di recente ampliato e ammodernato, sono state allungate le banchine e scavati i fondali fino a 20 metri: adesso occorre concretizzare la strada 398, una bretella di 3 km di cui si attende la realizzazione da decenni, con finanziamento di 50 milioni di euro già autorizzato e conclusione dei lavori prevista nel 2021.
Per il porto di Livorno è ancora da realizzare il collegamento con il corridoio Europeo Ten-T (Trans European Network-Transport): i lavori dovevano partire nel mese di novembre con la costruzione dello “scavalco” ferroviario che faciliterà i collegamenti tra porto e interporto di Guasticce e poi proseguire con il tratto ferroviario fra Guasticce e lo svincolo Collesalvetti-Vada e Firenze-Pisa. Tutto il progetto poi deve mettere in rete il porto di Livorno con l’ammodernamento/potenziamento della vecchia linea direttissima Firenze-Bologna e con l’adeguamento delle gallerie allo standard PC-80, la cui ultimazione è prevista nell’arco di tre anni, per i nuovi treni merci verso il nord Italia e l’Europa. L’opera costa 24 milioni di euro, di cui 17 stanziati dalla Regione, 4,3 da Rete Ferroviaria Italiana e 2,5 dal Ministero delle Infrastrutture. L’inizio lavori era previsto per novembre 2018 e la consegna dell’opera entro fine 2019.
“Tutte opere indispensabili – concludono i sindacalisti – a cui il territorio non può rinunciare né aspettare altro tempo. Per questo rivolgiamo un appello a tutti i soggetti preposti perché facciano presto e si possano rispettare i tempi previsti”.
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