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Meloria, storia dell’ultimo salvataggio della torre a protezione dalle secche

Nella foto (da sx): Giovanni Neri, Carlo Pierobon, Maria Gloria Giani Pollastrini.

LIVORNO – La storia della Torre della Meloria – monumento simbolo per ogni livornese –  e quella del suo restauro sono state oggetto della recente serata del Propeller Club labronico organizzata dalla presidente Maria Gloria Giani Pollastrini. Come relatori della serata i promotori del salvataggio della Torre effettuato nel 1983: Carlo Pierobon, ex direttore tecnico della Provincia di Livorno e Giovanni Neri, giornalista. I due professionisti, avvalendosi anche di un interessantissimo filmato del tempo, hanno raccontato come l’iniziativa prese le mosse e come – grazie anche alla sensibilità di istituzioni e privati – il salvataggio del monumento, ormai ridotto allo stremo delle forze, poté brillantemente riuscire.

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Nella serata l’ingegner Pierobon, per inquadrare storicamente la Torre della Meloria, ha ripercorso le origini del villaggio di Livorno per arrivare alle vicende della sua donazione a Pisa intorno al XII secolo, affinché la città ne usufruisse come porto. Per difendere l’accesso al porto verrà costruita nella metà dello stesso secolo la Torre della Meloria, in realtà un fortilizio con una guarnigione militare che ogni notte segnalava con fiaccole la presenza degli scogli. Divenne poi famosa per la battaglia fra genovesi e pisani del 1284. E nel trascorrere dei secoli, densi di storia, la torre sarà più volte ricostruita per arrivare all’ultima realizzazione ad opera dei granduchi di Toscana nel 1712 per segnalare alle navi le secche della Meloria.

Quando nel 1983 Giovanni Neri in una delle sue escursioni subacquee si sofferma alla Torre della Meloria, in balia dei venti da oltre 300 anni, nota le pessime condizioni della struttura e la segnala al direttore tecnico della Provincia ingegner Pierobon; è da questo momento che si iniziano a sollecitare enti e persone per cercare di intervenire prima che sia troppo tardi. E si trova l’appoggio di tanti. La Provincia, con il presidente del tempo Fabio Baldassarri, il Comune, la Cassa di Risparmi di Livorno, la SPI (oggi SPIL), l’ente provinciale per il turismo, la Compagnia Lavoratori Portuali, la Regione Toscana e la Camera di Commercio, il corpo dei Vigili del Fuoco e la Capitaneria di porto insieme alle realtà private della storica Ditta Tito Neri fecero fronte comune riuscendo in un salvataggio certamente non semplice dal lato operativo, data la collocazione in mare aperto, e per il difficile reperimento delle notizie storiche necessarie ad eseguire un restauro rispettoso delle origini del monumento. Il lavoro, lungo e faticoso, fu svolto da Carlo Pierobon e portò a diverse testimonianze che documentarono le caratteristiche iniziali della Torre; poterono così iniziare i lavori, con  un costo preventivato per 350 milioni di lire che si ridusse addirittura di 100 milioni grazie all’entusiasmo dei collaboratori al progetto.

Una bellissima storia dunque, raccontata a suo tempo da Giovanni Neri su Bella Italia; e che nella serata del Propeller ha affascinato tutti per le tante chicche che nell’occasione sono state riportate, anche divertenti: dal video-contributo di Gaddo della Gherardesca che ha voluto salutare i partecipanti alla serata portando aneddoti sul suo antenato conte Ugolino che fu fra i protagonisti della battaglia della Meloria al “racconto leggenda” di Giovanni Neri riportante il dato di 6 galee dei genovesi che combatterono contro i pisani…armate dai livornesi! Ed infine la notizia di un “segreto” della Meloria: la documentazione faticosamente raccolta da Pierobon è stata da lui stesso fotocopiata, sigillata accuratamente e murata in una parte della Torre a beneficio dei posteri, nel caso qualcuno dovesse avere bisogno di quelle dettagliate informazioni per potersene prendere di nuovo cura. 

Il video del salvataggio della Meloria – ha confermato il prefetto Gianfranco Tomao, presente alla serata – per il suo valore culturale sarà presto riproposto in Prefettura invitando le scuole per far sì che i giovani possano conoscere questa pagina di storia livornese.

C.G.

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Pubblicato il
23 Febbraio 2019
Ultima modifica
26 Febbraio 2019 - ora: 10:40

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