NAPOLI – “Copiamo la Gran Bretagna, e diamo ai marittimi, non solo italiani, la speranza di non finire nel vortice o della disoccupazione cronica o della nuova globalizzazione della schiavitù e della povertà”. A lanciare il nuovo guanto di sfida anche alle istituzioni italiane, nell’ambito della mezza maratona di Napoli che si corre domani domenica in difesa del diritto al lavoro di decine di marittimi italiani è Vincenzo Onorato, che da un lato annuncia una pressione sulle autorità marittime competenti, affinché sia assicurata massima trasparenza sulle tabelle di imbarco e quindi sulla composizione degli equipaggi delle navi che battono bandiera italiana; dall’altro, rivolge una precisa sollecitazione al governo: “Le navi che entrano nelle acque territoriali italiane dovranno dimostrare, non con documenti farlocchi come spesso accade oggi, che i marittimi a bordo percepiscono almeno il minimo di salario fissato dall’ITF e dall’International Labour Organization. In caso contrario le navi saranno poste sotto sequestro e gli armatori saranno indagati”.
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