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Grimaldi interviene sulla vicenda Livorno

NAPOLI – In seguito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa relativi alla gestione delle banchine del porto di Livorno, il Gruppo Grimaldi ritiene doveroso precisare quanto segue.

“In primo luogo – dice la nota di Grimaldi – preso atto delle indagini attualmente in corso, l’Azienda desidera esprimere la sua più totale fiducia nella Giustizia Italiana, con la sicurezza che nel corso delle stesse verrà accertata la completa estraneità del Gruppo da eventuali dinamiche non regolari che abbiano potuto avere luogo nell’assegnazione degli spazi all’interno del porto di Livorno.

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“Giova, a tal proposito, sottolineare che il Gruppo Grimaldi è presente nel porto di Livorno da oltre 50 anni, durante i quali l’importanza strategica dello scalo labronico all’interno del proprio network è aumentata progressivamente con un conseguente sempre maggiore impegno di risorse in termini di investimenti e servizi offerti. L’impatto positivo sul porto e, più in generale, sul territorio livornese in termini di lavoro e occupazione creata è stato rilevante”.

“Durante questi anni, il Gruppo non ha mai usufruito, come erroneamente riportato da alcune testate, di trattamenti preferenziali da nessuno dei suoi interlocutori all’interno dello scalo. Al contrario, si è trovato sistematicamente a dover operare in aree con spazi inferiori, in termini di metri quadrati, rispetto a quelle concesse a tutti i suoi concorrenti”.

“Il problema dell’inadeguatezza degli spazi riservati, rispetto alla mole di carico movimentata, ha comportato la necessità dell’utilizzo di banchine temporanee in attesa di ottenere concessioni di medio-lungo termine. Questi spazi concessi temporaneamente ai terminalisti affidatari, è bene sottolineare, sono più onerosi per la Compagnia utilizzatrice rispetto a quelli concessi per periodi più lunghi con un conseguente maggiore introito per l’erario”.

“Nel prendere le distanze da tutte le imprecisioni riportate da alcune testate il Gruppo rinnova la sua piena fiducia nella Giustizia”.

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Pubblicato il
2 Marzo 2019

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