Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Pecunia (davvero) non olet

ROMA – Della visita in Italia del premier cinese Xi Jinping, con la firma del primo accordo commerciale per la “Via della seta”, quotidiani e web hanno straparlato. Sottolineando anche, a nostro parere, alcune contraddizioni che non facilitano certo la comprensione dell’evento. La prima è che Macron ha sparato a zero contro l’Italia per l’accordo, salvo poi – poco dopo – ricevere a sua volta Xi Jinping, e non certo a cannonate. Della serie: come si permette l’Italia ad arrivare una volta tanto prima della grandeur francese?

La seconda contraddizione è che, al solito, il nostro governo ha insieme il dritto e il rovescio. Le beghe elettorali ed elettoralistiche non dovrebbero giocare così pesantemente su accordi intercontinentali di prima portata. Si mettessero d’accordo prima: sarebbe legittimo chiederlo.

[hidepost]

La terza contraddizione è che i critici dell’ingresso della finanza cinese sul mercato italiano sostengono che significa aprire le porte a un paese che viola i diritti umani, ma non hanno mai fatto una grinza sull’ingresso altrettanto bene accetto della finanza di altri paesi dove i diritti umani sono, per così dire, abbastanza aleatori: come certe monarchie arabe che grondano petrolio, solo per fare un esempio. Alla fine vale sempre l’immortale – e anche immorale, d’accordo – principio sancito fin da tempo dell’antica Roma: pecunia non olet, ovvero i soldi non hanno odore.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Marzo 2019

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio