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Sinistro di “Msc Opera” in laguna: Venezia si spacca per le crociere

VENEZIA – Per prima cosa va chiarito che, per fortuna, nessuno si è fatto davvero molto male. Ed è già un piccolo miracolo quando un gigante come “Msc Opera” con migliaia di persone a bordo va a sbattere in banchina dove c’erano altre centinaia di persone. Incidenti del genere, malgrado tutte le procedura di sicurezza, ancora avvengono: e quasi sempre con vittime.

Da parte della compagnia, è stato emesso il seguente comunicato.

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MSC Opera in manovra di avvicinamento al terminal crociere di Venezia per l’ormeggio ha avuto un problema tecnico. La nave era accompagnata da due rimorchiatori, come prevede la procedura di sicurezza del transito nel canale della Giudecca e – nonostante il comandante avesse immediatamente messo in essere tutte le procedure previste – ha urtato la banchina all’altezza di San Basilio andando poi a collidere con il battello fluviale River Countess, che era lì ormeggiato. Mentre sono tutt’ora in corso gli accertamenti per capire l’esatta dinamica dei fatti e le cause dell’accaduto, da subito MSC Crociere ha operato in stretta collaborazione con le autorità marittime competenti. Nei momenti successivi all’incidente, la priorità è stata il mettere in sicurezza il battello, i suoi passeggeri e il suo equipaggio. Nella fase successiva la nave ha dovuto poi procedere alle opere di recupero delle ancore messe in acqua al momento dell’incidente, come da procedure in questi casi. Alle 13.15  la nave ha potuto iniziare a spostarsi in direzione del terminal Marittima.

La compagnia desidera esprimere tutto il proprio supporto a tutte le persone coinvolte nell’incidente, a partire dall’equipaggio del River Countess, tutti i suoi passeggeri in particolare quelli feriti, felice che nel frattempo siano quasi tutti stati dimessi, sino naturalmente alla società armatrice Uniworld. Inoltre, sin dal primo momento la compagnia ha inoltre assicurato la massima collaborazione ed è stata in contatto costante con le autorità locali e nazionali. MSC Opera è ora ormeggiata in banchina a Marittima dove, come previsto, sono in corso le operazioni di sbarco passeggeri e imbarco per la prossima crociera”.

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Il ministro Toninelli ha immediatamente tenuto un incontro a Roma con il presidente dell’Autorità portuale Musolino e il comandante del porto ammiraglio Pellizzari. Com’era prevedibile, il sinistro ha provocato reazioni sia dal popolo dei NIMBY – con striscioni e bandiere contro le navi da crociera in laguna – sia da parte delle associazioni degli operatori. Si è anche discusso di nuovo sul possibile trasferimento delle navi da crociera a porto Marghera: con parecchi dubbi per la commistione che ne deriverebbe tra traffico passeggeri e traffici petroliferi (a parte l’aspetto non esaltante per i crocieristi del polo petrolchimico).

Tra le reazioni, Assarmatori ha scritto: “Il dibattito sulle grandi navi a Venezia e in atto ormai da anni. Alla luce di quanto accaduto in laguna, Assarmatori rivolge un invito in particolare alle Istituzioni e al Governo affinché siano accelerati i tempi di una scelta definitiva che coniughi la necessità reale di difendere il ruolo di home port crocieristico di Venezia e le esigenze di sicurezza, tutela ambientale e artistica della città. E in questa ottica Assarmatori ricorda come sia sul tavolo da tempo il progetto che prevede i dragaggi e quindi una soluzione alternativa alla Giudecca attraverso l’utilizzo del canale Vittorio Emanuele”

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Confturismo Veneto ha scritto: “Venezia, nave da crociera contro un battello. Lapidario il commento del presidente di Confturismo Veneto, e vicepresidente nazionale, Marco Michielli: “Prima o poi doveva succedere, il tema non è espellere il turismo crocieristico, ma come far muovere le grandi navi in sicurezza nella fragile laguna veneziana”.

“Mi si dice con prudenza che all’origine della collisione sarebbe stato un black-out elettrico a bordo della Msc Opera – prosegue Michielli – Non mi si venga a raccontare la favoletta dei controlli ridondanti cui vengono sottoposti i mezzi, che non servono a evitare episodi come quello, gravissimo, di questa mattina. Non oso immaginare se tutto ciò fosse accaduto sulla riva di San Marco, non riesco a non pensare all’immagine da brivido di una nave appoggiata alla Basilica. Qui è in gioco la sicurezza di una città ‘di cristallo’”.

“Questo non vuol dire che si debba arrivare alla drastica conseguenza di cancellare le navi da crociera dallo specchio lagunare, ma arrivare a una soluzione che, avendo ben presente l’imprescindibile rispetto per Venezia, stabilisca percorsi e modalità di passaggio che non compromettano in alcun modo il fragile equilibrio della città”, conclude il presidente di Confturismo Veneto”.

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Pubblicato il
5 Giugno 2019

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