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Monaco: “focus” sull’Italia di Assoporti

Nella foto: La delegazione cinese di Shenzhen in visita al padiglione italiano.

MONACO – “Perché investire in Italia”, specialmente nelle strutture della logistica e dei porti marittimi. È stato il tema trattato mercoledì nello stand italiano di Transport Logistic 2019 per iniziativa di Assoporti. Hanno parlato in apertura il presidente Daniele Rossi e il presidente di Uir Matteo Gasparato, mentre l’affollata tavola rotonda ha visto la partecipazione di Marco Spinedi (Interporto Bologna), Francesco Maria di Majo (sistema Civitavecchia), Massimo Deiana (sistema Sardegna) e Lorenzo Cardo (Interporto di Orte). Significativa la partecipazione alla tavola rotonda, ma anche significative le tante visite di specialisti stranieri allo stand italiano, con una folte delegazione del mega-porto cinese di Shenzhen ricevuta dai vertici della portualità nazionale.

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Nello stand di Assoporti a Transport Logistics di Monaco, l’AdSP insieme a LSPS srl, società degli spedizionieri, ha presentato le innovazioni nei processi portuali e doganali integrati e la logistica dei Porti di La Spezia e Marina di Carrara.

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“Si è trattato di un evento importante che qualifica e valorizza ancora di più la professionalità degli operatori portuali dei porti della Spezia e di Marina di Carrara”, – sostiene Andrea Fontana presidente degli Spedizionieri della Spezia – “L’opportunità che ci ha offerto l’AdSP del Mar Ligure orientale che ringraziamo, per rendere sempre di più efficienti i nostri scali attraverso una forte spinta all’innovazione digitale ha di fatto avviato un positivo e nuovo modello operativo nelle nostre aziende che ha determinato l’esigenza di importanti investimenti in competenze informatiche con personale sempre più qualificato e specializzato. Oggi le competizioni con altre realtà portuali e logistiche – ha detto ancora Fontana – si possono vincere solo se si è in grado di mettere in campo processi innovativi e sistemi operativi altamente digitalizzati oltre ad una efficiente e moderna rete di infrastrutture materiali, coerenti con le nuove tecnologie informatiche.”

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TRIESTE – Consolidare gli scambi tra il porto di Trieste e il polo logistico lussemburghese di Bettembourg, una delle più grandi e moderne piattaforme ferroviarie europee, riconoscendo ancora una volta all’intermodalità un ruolo chiave per lo sviluppo commerciale, ma soprattutto sostenibile, dei rispettivi sistemi logistici. Questo l’obiettivo del Memorandum d’intesa sottoscritto nel contesto della fiera Transport Logistic di Monaco di Baviera da Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, e da Fraenz Benoy, direttore di CFL Multimodal, società controllata da CFL (Ferrovie Lussemburghesi).

Dopo l’annuncio del nuovo servizio per Norimberga, che permetterà di offrire un’alternativa di ingresso da sud per le merci dirette ai mercati del centro Europa, il porto di Trieste conferma la sua dinamicità e vocazione internazionale nel settore intermodale, scegliendo la fiera di Monaco come vetrina per consolidare nuove relazioni commerciali sul fronte ferroviario.

Con questo accordo CFL punta a consolidare il sistema dei servizi intermodali che costituiscono la dorsale di collegamento tra il porto di Trieste e i mercati dell’Europa Centrale, Regno Unito e  Scandinavia attraverso il gateway di Bettembourg, gestito dalla stessa CFL Multimodal.

“Ho visitato di recente il terminal di Bettembourg” afferma Zeno D’Agostino, “e sono rimasto impressionato dalla qualità della piattaforma e dei modelli operativi anche sul lato dell’innovazione tecnologica. Lavorare assieme fra partner che condividono queste priorità significa puntare a definire nuovi standard di eccellenza a livello europeo per le connessioni nave-ferrovia”.

La collaborazione strategica tra l’Authority giuliana e CFL ha origine da un collegamento intermodale avviato già nel 2012. Si tratta di un servizio destinato ai semirimorchi organizzato con tre viaggi di andata e ritorno alla settimana che uniscono Trieste con Bettembourg-Dudelange. Il servizio, che attualmente ha raggiunto 9 circolazioni settimanali, permette lo “shift modale” di oltre 20.000 semirimorchi dalla strada alla ferrovia, contribuendo non solo al decongestionamento di una delle reti viarie più trafficate d’Europa, ma anche alla riduzione dei gas serra e delle altre sostanze inquinanti emesse nell’atmosfera, con un notevole risparmio di circa 35.000 tonnellate di CO2.

Il nuovo accordo si pone l’obiettivo di facilitare e incoraggiare ulteriormente, secondo il concetto della “pipeline intermodale”, la crescita e l’ottimizzazione dei collegamenti ferroviari lungo il corridoio Trieste-Bettembourg-Dudelange. Il fine è quello di sviluppare servizi caratterizzati da qualità e affidabilità ancora più elevate attraverso l’utilizzo di processi standardizzati e dematerializzati di interscambio dati e documentazione e lo sviluppo azioni commerciali comuni su specifici mercati obiettivo.

Agli aspetti informatici e commerciali dell’accordo si aggiungono quelli relativi all’innovazione del prodotto, che sarà favorita dall’utilizzo condiviso e sempre più efficiente di tecnologie adatte al caricamento dei semirimorchi non gruabili. L’accordo prevede inoltre sinergie sull’iniziativa “Belt and Road ferroviaria”, visto che entrambi i partner hanno già avviato contatti con la provincia del Sichuan e in particolare con l’area di Chengdu.

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Pubblicato il
8 Giugno 2019

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