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Porti europei in cargo e TEUs

LONDRA – Ci sono ormai due tipi di traffico marittimo che contano per la valutazione dei porti. Fermandosi a quelli europei, Mediterraneo in testa, il grafico qui sopra – aggiornato allo scorso giugno – conferma che l’Italia per il cargo (esclusi cioè i contenitori e i ro/ro) non è messa poi troppo male. Valutando i colori che individuano i traffici in tonnellate (vedi la leggenda nel riquadro) l’arco ligure fino a Livorno e l’arco adriatico del nord mettono insieme una decina di scali con potenzialità “azzurra” (cioè tra 50 e 100 milioni di tonnellate annue) e “arancio” (tra 10 e 50 milioni). In un confronto, la Francia mediterranea ha solo Marsiglia “azzurra”. Sono messe meglio la Spagna mediterranea e la Turchia.

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Le cose cambiano, a livello generale, quando si parla di porti containers. A Cernobbio, nel recente meeting di Confcommercio, è stato rilevato che negli ultimi 20 anni le merci movimentate nei container in tutta l’area mediterranea hanno raggiunto un incremento del 500%, mentre nei porti italiani l’aumento è stato solo del 50%. La distribuzione dei terminal container – riferisce una nota dell’organizzazione- interessa 13 porti su 57 e l’attuale capacità teorica di movimentazione dei terminal operativi è di 16,7 milioni di teu, ovvero maggiore di circa il 60% della movimentazione effettiva registrata nel 2017. In sostanza le potenzialità sarebbero più alte rispetto ai risultati. Tra l’altro alcuni porti sono praticamente saturi mentre altri soffrono.  Nel confronto 2005-2017 – sottolineano ancora da Cernobbio – si è dimezzata la quota di traffico riconducibile ai porti di transhipment di Gioia Tauro, Taranto e Cagliari, anche se almeno per i primi due ci sono nuovi programmi di investimenti e crescita. Le Autostrade del Mare hanno registrato oltre i quattro milioni di unità, con una crescita del 255%, pareggiando i totali delle merci in teu. Rispetto al 2005, il totale complessivo delle merci movimentate nei porti italiani è cresciuto nel 2017 solo di due punti, intorno ai 500 milioni di tonnellate.

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Pubblicato il
10 Agosto 2019

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