Il “New Deal” del lavorare tutti insieme
LIVORNO – Adesso viene da chiederci: la Darsena Europa, che sembra avviata a una sperata partenza, è l’unico imperativo categorico per rilanciare davvero il porto? Molte cose mi spingono a dire di no: perché le infrastrutture sono elemento fondamentale per far fronte alla concorrenza, ma le infrastrutture vanno gestite in un clima che non può essere di guerriglia continua. E su questo punto ancora non ci siamo.
[hidepost]
Non voglio addossare colpe, perché ce ne sarebbero per molti. Però un porto che sta uscendo adesso, con molta amarezza, da un pesante e controverso “congelamento” dei vertici – controverso in quanto ancora è aperto il processo penale, con nuovi rinvii delle udienze malgrado sia la Cassazione che il Riesame abbiano corretto radicalmente il tiro della magistratura locale – avrebbe bisogno di una pacificazione radicale. Di lavorare tutti insieme; e non tutti con riserve su tutto o quasi.
Da livornesi ci ha fatto piacere la totale riabilitazione dei vertici dell’AdSP ma anche e specialmente degli imprenditori privati. Sulle teste dei due Corrado Neri, di Costantino Baldissara e dei loro manager, sono state appese infamanti accuse quando è apparso evidente che avevano fatto solo il loro lavoro di corretti imprenditori. Sono tornati al loro posto, impegnati a lavorare per recuperare il tempo perso: ma la loro amarezza non si cancella in un Amen. Forse si sarebbero meritati una solidarietà espressa: o almeno, meglio espressa. Anche da parte della stampa locale, che spesso ha usato girare il coltello nelle piaghe invece di cercar di capire. È arrivato il momento, credo, di pacificare, trovare soluzioni condivise, essere capaci anche di fare un piccolo passo indietro nell’interesse generale. A breve – lo abbiamo scritto – il Comitato di Gestione presenterà il nuovo regolamento delle concessioni. Ma oltre a questo impegno storico ci sono anche scelte per far funzionare meglio le varie specializzazioni del nostro “multipurpose”. Siamo abbastanza maturi per farle, in un “New Deal” senza essere l’un contro l’altro armati?
Antonio Fulvi
[/hidepost]