Passeggeri dei traghetti perché no una navetta?
LIVORNO – A volte si discute a lungo sui grandi temi dei traffici marittimi, specie nel campo importante per molti porti dei traghetti, e si perdono di vista dettagli che sono invece fondamentali per il servizio. È il caso segnalatoci da una signora che, per prendere un traghetto nel porto labronico, ha dovuto affrontare una specie di… Parigi-Dakar, per di più a piedi e con i bagagli.
Ecco quanto ci ha scritto, testualmente.
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Siamo 4 adulti, di cui uno ultra settantenne, con un bambino di 4 anni di Olbia.
Con un taxi siamo arrivati alla stazione marittima di Livorno per imbarcarci con la nave delle 21 della Sardinia Ferries e rientrare a Golfo Aranci.
L’addetta alla biglietteria ci ha informato che dovevamo spostarci, a piedi, al Terminal Crociere.
Ci siamo incamminati col passeggino ed i bagagli e dopo un lungo tratto semibuio abbiamo raggiunto il terminal.
Da qui, sempre a piedi, un altro bel tratto per raggiungere il punto check-in situato all’aperto. Per fortuna il tempo era buono ma se avesse piovuto? Se ci fosse stato vento?
Vi chiedo: quando prevedete di mettere una navetta? Vi sembra una cosa eccessiva?
È l’unico porto che conosco in cui ho riscontrato un tale disservizio. Spero meglio per il futuro. Saluti. Flavia Sartori
(corsivo)
Anche nelle piccole cose – se piccolo può definirsi il disagio di un …percorso di guerra come quello evidenziato dalla signora Sartori – si vede l’efficienza di un servizio in un porto che si vanta di essere tra i protagonisti del mondo dei traghetti. Come noto a Livorno l’Autorità di Sistema e la Porto 2000 sono attualmente impegnati in una difficile messa a punto dei tanti dettagli per il passaggio della gestione al merger privato dei gruppi Onorato e MSC: ma non dovrebbe essere difficile, sia pure delle more delle tante riunioni tecnico-economiche in corso, provvedere a quella “navetta” che l’utenza chiede. La sensibilità dei dirigenti della Porto 2000 riteniamo possa dimostrarsi reale anche con decisioni rapide su richieste di questo genere: sia pure in un mondo dove sembra che il tempo debba essere necessariamente lunghissimo anche per le piccole cose. Torneremo ad occuparcene.
A.F.
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