Così il dragone sta ripartendo
WUHAN – Il porto fluviale cinese è ancora una volta collegato al mondo globale dei trasporti attraverso i servizi Cina-Europa, riprendendo le operazioni che erano state bloccate dalla pandemia del Covid-19. Lo sottolinea una nota dell’Autorità Marittima di quel porto annunciando che i primi 50 contenitori hanno lasciato il terminal cinese via ferrovia diretti all’interporto di Duisemberg, in Germania dove sono giunti una quindicina di giorni dopo la partenza. Nei contenitori c’erano anche 166 metri cubi di forniture di supporti medici destinati agli ospedali tedeschi. C’erano infine anche componenti d’auto, elettronica e apparati per le telecomunicazioni, in tutto in supporto dell’industria europea.
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La pandemia del Covid-19, sottolinea ancora la nota dalla Cina, ha causato pesanti disagi, ritardi e anche cancellazioni di servizi e incertezza in molti porti con ricadute conseguenti anche sui traffici dei contenitori. Ciò malgrado la portualità mondiale si è confermata essenziale per fronteggiare la pandemia e fornire merci vitali per la catena sanitaria e per l’alimentazione.
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La nota qui sopra conferma nel particolare la ripresa dell’attività produttiva in tutta la Cina, compresi i settori che erano stati totalmente bloccati durante la parte più virulenta della pandemia. Stanno infatti ripartendo anche i traffici marittimi sia con l’Europa che con la costa Occidentale degli USA, con tutte le garanzie di controllo che sono imposte dalle autorità sanitarie. Nella sostanza, il dragone cinese conferma di essere tornato in piena attività produttiva, con i due aspetti della medaglia: un supporto all’economia mondiale ma anche una spietata concorrenza a quella dei paesi, come l’Italia, che ancora stentano a rimettere in moto il loro apparato industriale.
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