Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Così il dragone sta ripartendo

WUHAN – Il porto fluviale cinese è ancora una volta collegato al mondo globale dei trasporti attraverso i servizi Cina-Europa, riprendendo le operazioni che erano state bloccate dalla pandemia del Covid-19. Lo sottolinea una nota dell’Autorità Marittima di quel porto annunciando che i primi 50 contenitori hanno lasciato il terminal cinese via ferrovia diretti all’interporto di Duisemberg, in Germania dove sono giunti una quindicina di giorni dopo la partenza. Nei contenitori c’erano anche 166 metri cubi di forniture di supporti medici destinati agli ospedali tedeschi. C’erano infine anche componenti d’auto, elettronica e apparati per le telecomunicazioni, in tutto in supporto dell’industria europea.

[hidepost]

La pandemia del Covid-19, sottolinea ancora la nota dalla Cina, ha causato pesanti disagi, ritardi e anche cancellazioni di servizi e incertezza in molti porti con ricadute conseguenti anche sui traffici dei contenitori. Ciò malgrado la portualità mondiale si è confermata essenziale per fronteggiare la pandemia e fornire merci vitali per la catena sanitaria e per l’alimentazione.

*

La nota qui sopra conferma nel particolare la ripresa dell’attività produttiva in tutta la Cina, compresi i settori che erano stati totalmente bloccati durante la parte più virulenta della pandemia. Stanno infatti ripartendo anche i traffici marittimi sia con l’Europa che con la costa Occidentale degli USA, con tutte le garanzie di controllo che sono imposte dalle autorità sanitarie. Nella sostanza, il dragone cinese conferma di essere tornato in piena attività produttiva, con i due aspetti della medaglia: un supporto all’economia mondiale ma anche una spietata concorrenza a quella dei paesi, come l’Italia, che ancora stentano a rimettere in moto il loro apparato industriale.

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Aprile 2020

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio