Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Perché la barca possa andare…

LIVORNO – Ma allora, la barca va o non la lasciano ancora andare? Nella confusione generale che regnasse molte delle normative legate alla Fase 2 anti-Covid, gli appassionati di nautica e gli stessi gestori dei porti turistici hanno poche certezze. E quelle poche sono contraddette da norme spesso in contrapposizione tra quelle del governo centrale e quelle delle regioni. Con il risultato che pochi si arrischiano a scendere in mare con l’amata barchetta.

[hidepost]

Vediamo i casi. L’ultimo decreto del presidente del consiglio stabilisce che la barca può essere “visitata” solo per comprovate esigenze di manutenzione, oppure utilizzata “a scopo sportivo e di pesca” purché a bordo siano osservate le norme prudenziali anti-virus e comunque si rientri in porto entro la stessa giornata. Sembra chiaro? Mica tanto.

Facciamo qualche esempio: se volessi uscire in mare per una girata con il gommone non potrei considerare la cosa come scopo sportivo, perché in effetti non lo è. Però se mi porto dietro un bolentino o una canna da pesca, o l’attrezzatura per la pesca subacquea (fucile, pinne, maschera etc.) chi mi può contestare che ero uscito per la consentita pratica della pesca sportiva? Magari occorre attrezzarci anche con un minimo di esche: insomma, siamo ai trucchetti, o come dicono i francesi, à la guerre com’à la guerre. Fate voi.

E con la barca a vela? In questo caso dovrebbe essere più semplice perché la vela è di per sé un esercizio sportivo. E si sfida chiunque a sostenere il contrario. Però bisogna andare a vela o per lo meno, con armate le vele.  E non più di due persone per barca: il che esclude, a parte i bravissimi, le uscite con cabinati più grandi. Altrimenti se si vuole andare a motore soltanto, si può tentare il trucco del bolentino o della traina o del fucile. Ma in tutti i casi, bisogna essere chiari: sono trucchi e la responsabilità, anche etica, è tutta vostra. Ne va della salute, tema sul quale non si deve scherzare.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
9 Maggio 2020

Potrebbe interessarti

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora
Quaderni
Archivio