Confetra sui fatti di Trieste: i danni dell’incertezza normativa
TRIESTE – Il futuro del porto di Trieste e del sistema logistico regionale è messo a rischio dalla burocrazia. Così il comunicato di Confetra Friuli Venezia Giulia dopo la sentenza ANAC su Zeno D’Agostino.
“La comunità degli operatori portuali ha appreso con estrema preoccupazione la decisione dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) di dichiarare decaduto Zeno D’Agostino dalla carica di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
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“Non entriamo nel merito della delibera – continua il comunicato – perché il nostro mestiere consiste nel portare traffici commerciali alla piattaforma logistica regionale. Lo abbiamo fatto in anni bui e lo continuiamo a fare oggi, guardando con soddisfazione ai primi risultati raggiunti.
Proprio per questo motivo, siamo preoccupati dal serio rischio che provvedimenti amministrativi pur legittimi, ma miopi, possano vanificare il duro impegno profuso negli ultimi anni per rilanciare il nostro porto e il sistema logistico ad esso collegato.
Un lavoro svolto con Zeno D’Agostino, col quale abbiamo condiviso la visione e la strategia.
“Enormi investimenti a favore dello sviluppo dell’intero sistema portuale – dice ancora Confetra – potrebbero subire disastrose conseguenze se si mettesse in discussione la validità degli atti siglati dall’Autorità Portuale. Ci chiediamo, quindi, come sia possibile attrarre investimenti nazionali ed internazionali con l’obiettivo di creare ricadute economiche ed occupazionali sul territorio ed anche in ambito nazionale dopo l’ennesima dimostrazione dell’incertezza normativa che caratterizza il nostro Paese.
“Questa incertezza – sottolinea Confetra – ruba oggi il futuro del porto e della città di Trieste.
Gli imprenditori e gli operatori, che esprimono totale supporto e solidarietà al presidente D’Agostino, non si possono sostituire alla politica e alle istituzioni nell’individuare una soluzione, ma esigono con forza il rispetto del proprio lavoro e non accetteranno alcuna formula di governo dell’Autorità di Sistema Portuale che limiti le opportunità di sviluppo faticosamente create durante questi ultimi anni.”
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