Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Avanti adagio l’ingresso AdSP nel Vespucci

LIVORNO – La massima che ha guidato il tutto è quella della prudenza: ovvero, in tempi di magistratura scatenata, chi va piano va sano e va lontano. Vogliamo leggerla così? Fatto sta che dopo una ridda di indiscrezioni – si annuncia, non si annuncia ancora, proviamo ad annunciarlo soltanto, etc – il Comitato di Gestione dell’AdSP di Stefano Corsini ha tagliato il nodo gordiano e nell’ultima seduta ha fatto l’annuncio: l’Autorità del sistema entrerà nel capitale sociale dell’interporto Vespucci di Guasticce con i 6 milioni e spiccioli che le sono venuti dalla privatizzazione della gestione della Porto 2000.

[hidepost]

Come ha precisato una nota ufficiale, di Palazzo Rosciano, l’Autorità “è ormai a un passo dal sottoscrivere l’aumento di capitale nell’Interporto Vespucci”. Il presidente Stefano Corsini ha illustrato l’operazione, “che si presenta economicamente e giuridicamente sostenibile”: i requisiti richiesti dal Testo Unico sulle società partecipate per il mantenimento della partecipazione – continua la nota – risultano rispettati, svolgendo l’Interporto un servizio di interesse generale. 6,65 milioni di euro verranno destinati ad investimenti nell’ambito dell’acquisizione di azioni della Società. L’operazione consentirà il consolidamento della partecipazione dell’AdSP, che passerà così dal 9,59% al 30%.

L’investimento nell’Interporto Toscano A. Vespucci – sottolinea ancora Palazzo Rosciano – risponde alle competenze dell’AdSP in materia di promozione del raccordo del porto con i sistemi logistici retroportuali e interportuali. L’AdSP ha inoltre acquisito da PWC Advisory spa una prima positiva relazione sul lavoro svolto con riferimento al piano aggiornato di risanamento predisposto dalla società con l’ausilio di KPMG.

Attenti però, non siamo ancora alla conclusione: “Il perfezionamento dell’aumento di capitale – dice palazzo Rosciano – sarà subordinato al realizzarsi di alcune condizioni quali il perfezionamento dell’intervento della Regione Toscana e la sottoscrizione della convenzione di ristrutturazione da parte degli istituti di credito”. Come a dire: avanti adagio, ma adagissimo. E ieri l’assemblea del Vespucci ne ha preso atto nel corso di quello che era stato annunciato come una ben più positiva ratifica dell’aumento di capitale.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Giugno 2020

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio